Il mondo dietro di te – Rumaan Alam



Rumaan Alam
Il mondo dietro di te
La Nave di Teseo
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Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi ma nessuna dritta su come e con chi trascorrere l’avvento dell’Apocalisse.
Beh, una mancanza mica da poco, visti i tempi cupi che ci attanagliano. Speriamo che i saggi aggiornino i loro proverbi, offrendoci degli utili suggerimenti su come pianificare l’ultimo giorno del mondo, altrimenti saremo costretti a navigare a vista, cosa a cui siamo palesemente ed irrimediabilmente impreparati. 
Lo sono certamente Amanda e Clay, intenti a godersi con i loro due figli adolescenti, una tranquilla vacanza in una splendida villa nel bel mezzo del nulla, a meno di un’ora da New York, per poi ritrovarsi a vivere l’incubo improvviso della fine del loro mondo in compagnia di una garbata coppia di perfetti sconosciuti e senza il conforto di un canale all news o di un refolo di connessione internet, a cui chiedere cosa stia succedendo.
La domanda non era cosa era stato; la domanda era cosa avrebbero fatto.
Ho iniziato a leggere Il mondo dietro di te di Rumaan Alam, scrittore americano di origini bengalesi, subito dopo aver terminato Il silenzio di Don DeLillo, che mi aveva lasciato una strana sensazione di spaesamento, tipo quando sei ad un concerto di musica sinfonica e ti viene da canticchiare “Una vita in vacanza”.
Mentre DeLillo si accontenta di sfiorare in maniera troppo esile e borghese il tema dello spaesamento umano generato da un’improvvisa catastrofe, Rumaan Alam affonda i colpi in maniera vigorosa, allucinata, onirica, tremendamente concreta, allargando lo sguardo verso l’interno del recinto in cui l’uomo si è abituato a vivere, nutrendosi delle sue ineffabili certezze. 
La fine del mondo è un suono potente, è la crepa lungo il vetro di una porta di casa, è il voler attraversare la vita liquidando l’incomprensibile come divino. È tutto ciò che sappiamo ma che non abbiamo voluto vedere, è il cambiamento climatico, il razzismo, la pazzia di un dittatore, il prezzo del greggio che sale alle stelle, è la spasmodica ricerca delle informazioni per riempire il vuoto delle relazioni.
La fine del mondo è dentro di noi, sono i nostri denti che cedono uno ad uno, lasciandoci privi del nostro istinto di sopravvivenza. Mentre gli animali sanno cosa fare, lo sanno da sempre, noi giriamo a vuoto alla ricerca del segnale GPS.
Avevamo bisogno de Il mondo dietro di te, della sua forza incontenibile.
Abbiamo bisogno di Rumaan Alam, del suo tratto preciso, spigoloso, attuale, misurato ma deciso, reale, per nulla accondiscendente, della sua capacità di utilizzare i canoni del genere per raccontare il nostro tempo, come capita anche nei film di Jordan Peele. A proposito di film, anche Il mondo dietro di te sarà presto un lungometraggio, Netflix ne ha acquisito i diritti e speriamo faccia un buon lavoro, staremo a vedere. Per ora godiamoci il libro e ringraziamo La Nave di Teseo per averlo fatto arrivare nelle nostre librerie.

Antonio Amoruso

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