Il nazista che visse due volte – Andrea Frediani



Andrea Frediani
Il nazista che visse due volte
Newton Compton
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Un bel romanzo,  una docufiction inchiesta, mascherata da thriller, che ci offre un’interessante reinterpretazione di tanti avvenimenti, misfatti e tragedie di un’epoca governata dalla barbarie  e  delle sue  tanta e variegate conseguenze storico sociali nel panorama mondiale. Un romanzo dai toni di un  brillante mistery avvolto nelle nebbie di una spy story,  con per palcoscenico una serie di vicende e fatti veri, come dovrebbe essere per ogni grande inchiesta che si rispetti.
La trama infatti, che vede  tra i principali  interpreti  uno zio materno  del padre di Frediani , Eleuterio Rea,  detto Terio,  colto e poliglotta studente di lettere di Cassino, arruolato come sottotenente di artiglieria nella Divisione Regina a vent’anni e che  si rifà al vissuto e alle memorie familiari dell’autore. Rea fu uno degli ufficiali fatti fuori dai tedeschi nelle isole greche subito dopo l’armistizio dell’8 settembre. L’eccidio più famoso , è stato quello di Cefalonia, mentre lui invece pare sia stato  tra le accertate 96 vittime trucidate  a Kos. Ma visto che il suo corpo non fu mai ritrovato,  Andrea Frediani, immaginando che potesse avercela fatta ed essere miracolosamente sopravvissuto  al vigliacco massacro di fine ottobre del 1943, ha deciso  di regalargli un’altra vita e un’altra segreta identità.
Ragion per cui Terio Rea, salvato dall’esecuzione degli ultimi ufficiali italiani fedeli al re da un attacco a sorpresa,  condotto da un commando di  ribelli combattenti  greci,  comincerà  a lavorare con loro, soprattutto in stretta collaborazione e giovanile infatuazione con Ada, una giovane italiana vittima di un’infanzia da orfana maltrattata in un orfanatrofio gestito da suore, da sempre divorata da un inestinguibile desiderio di vendetta nei confronti del padre, un tedesco,  che ha abbandonato sua madre e lei prima della nascita. Ada che è giunta in Grecia con Giorgio,  un giovane partigiano  greco. Ma Rea, deciso a mettersi in gioco e  a combattere la sua guerra contro il Reich, pur rischiando la vita riuscirà a farsi accogliere dai nazisti come collaborazionista ma facendo il doppio gioco  perché in realtà lavorerà  da   agente sotto copertura per gli Alleati. E sarà così,  proprio su spinta di Ada, per i suoi begli occhi, che  il destino di Terio Rea andrà ad incrociarsi con quello di Otto Skorzeny , il  giovane ex ingegnere entusiasta per l’ascesa del nazionalsocialismo in Austria, arruolato nelle SS , ambizioso ufficiale austriaco che  diverrà  il vero protagonista e filo conduttore della storia, ormai celeberrimo per la liberazione di Mussolini. Dopo l’armistizio dell’8 settembre  e l’arresto del Duce, Hitler infatti  si era prefisso di  riuscire in ogni modo a  ricuperare  l’alleato fascista, l’unico  in grado  di governare  l’Italia  per conto dei nazisti. Ma Mussolini,  prima tenuto prigioniero in un luogo segreto, era stato poi trasferito a Campo Imperatore sul Gran Sasso, controllato a vista. Per trovarlo e liberarlo il 12  settembre  del 43,  Otto Skorzeny  aveva messo  in atto e portata a termine  un’ardita operazione, affidatagli direttamente dal Führer, denominata Quercia, avvalendosi di paracadutisti tedeschi imbarcati su alianti.     

Da quel momento, sgomitando tra le alte sfere e prendendosi con astuzia tutti i meriti dell’impresa, si era dato molto da fare anche con fortunate operazioni di commando, tanto da guadagnarsi presso gli Alleati  la nomea di loro peggior  rivale . Le capacità e la faccia tosta da doppiogiochista di Terio faranno di lui  l’uomo adatto da reclutare. 

Skorzeny l’accoglierà tra le sue fila trasformandolo presto nel suo uomo di fiducia in una serie di operazioni segrete che si dimostreranno decisive per le sorti del conflitto mondiale. Scoperto e tradito, la sua carriera da infiltrato finirà sulle Ardenne e da quel momento Rea , scampato alla cattura dei tedeschi e alla morte, passerà a operare nelle fila del servizio segreto alleato.
Finita la guerra, Skorzeny, spesso definito dai suoi nemici “l’uomo più pericoloso d’Europa”, riuscirà in virtù delle informazioni a disposizione e la conoscenza di importanti segreti a sfuggire sia all’impiccagione che a una lunga condanna.  Evitata Norimberga, benchè fosse un esaltato e convinto aderente delle SS,  nei processi minori se la cavò con poco e nel dopoguerra come l’Araba Fenice lasciò l’Europa per riapparire in tutti gli  angoli del globo, come trafficante d’armi, spia, guardia del corpo (di Evita Peròn), favorendo  l’emigrazione di gerarchi nazisti in America Latina   arrivando persino, pare,  a farsi agente del Mossad, col compito di giustiziare gli scienziati nazisti che operavano  per conto dei nemici d’Israele.

Inoltre , reclutato dai servizi segreti occidentali e dalla CIA, riuscirà a ritagliarsi un prezioso  ruolo  per gli americani, coinvolti nel vortice delle tensioni e degli intrighi della Guerra Fredda, in funzione antisovietica, sviluppando una rete di contatti tra i servizi segreti di più Paesi e, parallelamente, tessendo le fila  di una vasta cospirazione.
Finito il conflitto, Ada e Terio, che nel frattempo si erano sposati, delusi dall’irrisoria pena inflitta a Skorzeny, uniranno le loro forze per sabotare e uccidere l’ex gerarca.  Messisi sulle sue tracce, scateneranno una lunga caccia che li porterà, anno dopo anno, dall’Egitto dell’astro nascente Nasser all’Argentina di Perón, dagli Stati Uniti ossessionati dalla minaccia comunista alla Bolivia dove opera Klaus Barbie, un altro dei tanti nazisti sfuggiti alla giustizia, fino alla Spagna di Franco, prima  di poter arrivare a una qualche  resa dei conti.
Ormai vendicarsi e uccidere Skorzeny è  diventata l’unica  la ragione di vita di Ada. Solo andando fino in fondo forse riuscirà a estinguere tutto l’odio che da anni le brucia l’anima.

Un romanzo sul XX secolo, Il nazista che visse due volte che, partito da  Vienna nel lontano 1928  arriverà alla sua conclusione a Madrid e in Alto Adige nel 1975, passando da Roma, Cassino, La Paz, Buenos Aires, Il Cairo, Virginia, Belgio, Bosnia, Dodecanneso, Grecia, sfiorando o attraversando e affrontando direttamente importanti eventi e processi storici della nostra società, dall’Anschluss al cupo ventennio fascista, dalla Seconda guerra mondiale alla Guerra fredda, dalla cruenta guerra civile greca alla ferrea dittatura di Franco, dalla istituzione della CIA e dell’MI6 ai tanti e diversi destini dei nazisti nel dopoguerra, dalle crudeli condizioni di vita in certi collegi religiosi all’angosciosa percezione del comunismo nei paesi occidentali. 

Uno sguardo e una minuziosa  e smaliziata cronaca su più di quarant’anni di storia, ma e soprattutto sulla parte più oscura della grande e tragica  storia del novecento. 

Patrizia Debicke

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