E’ da pochi giorni in libreria l’ultima fatica di Glenn Cooper, “Il sigillo del cielo”, edito per l’Italia dalla casa editrice Nord; è questo libro il quarto della serie definita di Cal Donovan, il cui protagonista è un brillante professore di storia delle religioni ad Harvard tanto affascinante e capace quanto debole di fronte all’alcool e alle donne.
Due parole su Glenn Cooper, per chi, unico forse, non dovesse ancora conoscerlo; stiamo parlando di uno scrittore eclettico che non è solo uno scrittore, è un archeologo, un medico, un esperto di biotecnologie diventando, anche, uno dei direttori di aziende farmaceutiche pubbliche e private.
La sua produzione letteraria è notevole, per quantità e contenuti, mescolando la creatività letteraria al rigore scientifico di cui è intrisa la sua cultura.
Per sua stessa ammissione, prima di scrivere un romanzo“legge dai 250 ai 300 libri” che gli consentono un’aderenza storica perfetta ai fatti raccontati, dato che spesso si rifà a luoghi e personaggi realmente esistiti.
In quest’ultimo lavoro ritroviamo il professor Donovan alle prese con un caso molto particolare, il pubblico si mischia al privato, dato che è proprio sua madre ad essere vittima di un delitto che, in apparenza sembra un furto finito in tragedia, ma che in realtà nasconde molto altro.
E così, con salti spazio temporali, ci troviamo a Mosul nel 1095, poi nella New York dei nostri giorni, e ritorniamo indietro nel tempo a casa di John Dee, consigliere elisabettiano, a Mortlake negli ultimi anni del 1500, per ritornare in Iraq sul finire degli anni ottanta. E in un caleidoscopio di date e luoghi, scopriamo a cosa può portare la ricerca del potere da parte degli uomini, quel potere che va oltre il denaro, che non si accontenta dei beni materiali, ma che è il potere sulle vite altrui, anzi sugli equilibri che reggono il mondo.
Lo strumento per accedere al potere supremo Cal, per un perverso gioco del destino, lo ritrova proprio lì dove sua madre è stata uccisa, e la verità la scoprirà a mano a mano che le indagini di polizia e sue personali andranno avanti, così come scoprirà che, per il bene del mondo, quello che questo strumento può fare dovrà rimanere un segreto.
Il sigillo del cielo , un thriller ben scritto e storicamente preciso, come Cooper ci ha abituato, è in realtà anche altro; è una indagine introspettiva e filosofica sul concetto di bene e male, e sull’ossessione che hanno alcuni di mutare le sorti dell’umanità perseguendo fini personali e non sempre altruistici.
