La croce incarnata
La Croce ha ammazzato i genitori di Vince e sua moglie nel suo triste passato, ed ora Vincent è spinto dalla vendetta, più che dal desiderio di giustizia. In questa notte, mentre la polizia farà una seconda irruzione nelle grotte, i satanisti riusciranno a fuggire, e Vince dovrà essere sottoposto a cure immediate. Al suo risveglio dovrà tornare sulle scene del crimine e aiutare l'Unità Sette e Omicidi Rituali, a fermare un serial killer appartenente alla Croce Incarnata, soprannominato Apocalisse, che strappa via i cuori alle sue vittime.
La storia è una di quelle molto avvincenti e movimentata. Ci sono numerose scene (sembra infatti un film) d'azione che invitano il lettore a proseguire nella lettura del libro che la fantasia di Piergiorgio riesce a portare a 422 pagine senza farlo sentire pesante. E questa è decisamente la qualità migliore del romanzo in questione.
Il libro eccede un po' nel numero di morti ammazzati (penso di aver perso il conto dopo gli 800 e non per modo di dire), ma scorre via bene e nonostante il sangue scorra a piene mani non risulta mai eccessivo, ma sempre in linea con il modo di raccontare; in tutto il romanzo infatti l'esagerazione è caratteristica comune.
Di particolare ricercatezza i riferimenti a Connelly che lo scrittore ha voluto diffondere durante la narrazione (Connelly e King sono infatti i modelli di riferimento di Pulisci).
Unica pecca è il lavoro di editing che lascia perplessi per la quantità di refusi rimasti nell'edizione definitiva. In sostanza un libro che non deluderà gli appassionati del genere truculento. (stefano favaro)
La croce incarnata- piergiorgio pulisci - riflessione
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