Chi porta le ombre – William Raineri



William Raineri
Chi porta le ombre
Sem Editore
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Chi porta le ombre di William Raineri ci immerge nella mitica stagione celebrata da Pavese e Fenoglio: gli anni della Resistenza e delle imprese partigiane, grazie a dei flashback attraverso i quali il lettore viene a conoscenza della storia tormentata del giovane Olmo Pietra, ex ufficiale dell’esercito e in seguito partigiano sulle Prealpi lombarde. A guerra finita, il nostro protagonista non riesce a buttarsi alle spalle un doloroso rimorso che lo attanaglia e gli impedisce di ricostruirsi una nuova esistenza. Ex studente di ingegneria, di estrazione borghese, adesso vive con la madre in una cascina, nelle campagne dell’immaginario borgo di Mugno. Una vita povera, in cui Olmo, che in realtà si chiama Benito (Olmo è il nome assunto da partigiano in memoria del suo mentore), vive in apparenza di lavoretti alla giornata. In realtà, il suo amico Oreste ha intuito che l’uomo sta investigando su qualcosa il cui ricordo lo tormenta. Nel frattempo, avviene in Veneto una serie di strani suicidi che destano l’interesse del tenente dei carabinieri Enrico Carraro, un romano trasferito d’ufficio al nord dopo la guerra, più vicino alla figura dello sceriffo che a quella di un ligio funzionario di polizia. Le strade di Carraro e Olmo finiranno con l’incrociarsi proprio a causa di questi presunti suicidi, perché il primo ne intuisce una possibile trama di vendetta e il secondo se ne impiccia un po’ troppo. Lasciamo al lettore il gusto di scoprire quale enigma si cela dietro queste vicende, garantendogli che il finale sarà del tutto imprevisto.

Il romanzo di Raineri ci presenta due personaggi di notevole carisma e di indubbia originalità narrativa: Carraro e Olmo, in apparenza così diversi, hanno una comune concezione della giustizia, che non sempre si identifica con la legge, e sono entrambi acuti osservatori e perspicaci investigatori. Introversi, eppure dall’animo nobile, nascondono la loro intensa umanità dietro un carattere rude e modi sbrigativi. Entrambi hanno una pesante sofferenza che celano al mondo e che li rende empatici e vicini al lettore.

Le pagine in cui vengono descritte le imprese della banda partigiana Fulmine e i suoi componenti ci rimandano alle pagine de Il partigiano Johnny, si colgono la stessa inquietudine, i dubbi, le perplessità di giovani borghesi che hanno aderito alla Resistenza quasi più per una ribellione interiore a valori che non sentono propri, che per effettiva scelta ideologica. La figura di Olmo ha però la peculiarità dell’animo cavalleresco, come dimostra il suo bisogno di cercare sempre il minor male, anche nell’evitare inutili morti dei nemici.

Chi porta le ombre è un bel romanzo, dalle atmosfere intense, con personaggi che entrano subito nel cuore del lettore.

Donatella Brusati

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