L’Alienista



Caleb Carr
L’Alienista
Mondadori
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Quando ancora non esistevano i profiler. Febbraio ’95, cosa stavate facendo in quel mese di ben diciannove anni fa? Certo, è passato un po’ di tempo e non pretendo che siate precisi. Se vi dico L’Alienista di Caleb Carr, vi viene in mente qualcosa? Non ricordate nulla? Tutto il vostro passato è un groviglio di avvenimenti e la linea temporale vi sembra una matassa di cui non riuscite a trovare il proverbiale bandolo? Ora, potete scegliere tra il ricostruire i vostri ricordi, ed è stato un piacere regalarvi un biglietto di sola andata tra sorrisi sbiaditi, emozioni indimenticabili, rimorsi e rimpianti, oppure cogliere l’occasione di scoprire un thriller particolare che ha vagato tra gli scaffali delle librerie, riuscendo a stupire i fortunati che lo hanno letto. 1896, New York. Nel malfamato Lower East Side un pericoloso assassino massacra giovani travestiti asportandone gli occhi e gli organi genitali. I delitti efferati rischiano di incendiare quella polveriera di sesso, vizio e violenza che anima il quartiere, mentre le forze dell’ordine sembrano del tutto inadeguate a fronteggiare una tale minaccia. Sarà per un’intuizione di Theodore Roosevelt che verrà istituita una squadra di cinque investigatori anomali per risolvere il caso. In questo romanzo il 26° presidente degli Stati Uniti d’America è uno dei personaggi e ha il ruolo del capo della Polizia, carica che ricoprì realmente dal 1895 al 1897. John Schuyler giornalista del New Yorker Times, Sara Parker una delle prime donne a far parte della sicurezza pubblica, i due fratelli Marcus e Lucius Isaacson brillanti e alquanto stravaganti ispettori e Laszlo Kreizler un medico alienista pioniere nell’applicare i principi della psicologia criminale, formeranno un team capace di comprendere e utilizzare al meglio le tecniche d’investigazione all’avanguardia di fine Ottocento. Sempre in corsa contro il tempo e nella costante paura di non riuscire ad arrestare la furia dell’assassino psicopatico, dovranno fare i conti con le insidie di una società influenzata da forti pregiudizi e manovrata da religiosi, potenti uomini d’affari e criminali senza scrupoli. Caleb Carr ne L’Alienista fa riemergere dalla memoria la New York di quegli anni, coinvolgendo il lettore in un’atmosfera ricostruita fedelmente e spingendolo a proseguire nella lettura, non solo per scoprire l’identità e le motivazioni dell’assassino, ma anche per il piacere di rivivere una città ormai dimenticata.

Mirko Giacchetti

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