“Le conseguenze dell’odio” è il nuovo libro di Elizabeth George. E Caroline Goldrace, la vera protagonista di questo romanzo, è la perfetta incarnazione del titolo dell’opera. Fin dalla sua prima comparsa tra le pagine di questo poliziesco dai ritmi compassati, la donna si fa odiare per ogni suo comportamento, ogni sua frase, insomma in ogni passaggio che la riguardi.
Ci sono l’ispettore Lynley e ovviamente il suo braccio destro Barbara Havers poco avvezza e reticente nel seguire le rigide regole di New Scotland Yard. Insieme dovranno indagare e scoprire chi si cela dietro l’omicidio di una famosa scrittrice e femminista Clare Abbot e del tentato omicidio della sua editor e amica Rory Statham. L’azoturo di sodio è il veleno, pericolosissimo, che è stato scelto dall’assassino. L’indagine non sarà semplice e i due detective dovranno districarsi tra i molti intrighi familiari (con Caroline Goldrace principale burattinaia) e personaggi dalle diverse turbe mentali (il figlio Will) e malformazioni fisiche (l’altro figlio, Charlie).
Sullo sfondo la fumosa Londra e il più tranquillo Dorset dove “…non c’erano soltanto pecore, ma dolci colline, querce dalle foglie primaverili e boschi di pini, castagni e faggi, valli morbide e ampie, campi coltivati, pendii terrazzati e panorami incantevoli…”.
La penna di Elizabeth George traccia profili intensi e permette al lettore di non perdere mai la bussola all’interno di un romanzo di più di seicento pagine in cui si è alla ricerca della verità pura e semplice benché “…Oscar Wilde sostenesse che la verità raramente è pura e mai semplice…”. Anche perché, come dice bene Charlie “…la vita è un’eterna lotta per venire a patti con una realtà mutevole e imprevedibile. Ti facevi tranquillamente gli affari tuoi, illuso di aver realizzato i tuoi obiettivi, e zac, dalla sera alla mattina ti ritrovavi a bordo di un treno in procinto di deragliare…”.
E’ proprio contro questa realtà mutevole e imprevedibile che dovranno lottare i due detective. Perché come in ogni poliziesco che si rispetti, nelle ultime pagine c’è sempre una sorpresa, l’asso che spariglia tutte le carte sulla tavola.
E allora la verità non è proprio così semplice e la realtà è decisamente diversa da come appare.
