Le ragioni dell’inverno



elena vesnaver
Le ragioni dell’inverno
acar
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A farla semplice, Le ragioni dell’inverno della triestina Elena Vesnaver, raccolta composta da tre racconti che hanno per protagonista la scrittrice detective Sonia Leibowitz, si potrebbe ascrivere alla categoria del giallo noir, e tecnicamente saremmo nel giusto.
A farla semplice, già. Sì, perché le storie descritte con lingua asciutta ed elegante dalla Vesnaver, che, teniamolo bene a mente, è anche attrice, autrice teatrale e fotografa – caratteristiche di non poco peso per una scrittrice – sono storie inequivocabilmente gialle: un omicidio da risolvere, un commissario dall’aria scazzata in cerca d’aiuto, o quantomeno di un consiglio da chi pare avere – anzi lo ha – più fiuto di lui, una protagonista femminile dotata di grande acume, ma riottosa e sfuggente come sarebbe piaciuta al vecchio Chandler.
E fin qui. Ma c’è dell’altro. C’è la provincia innanzitutto, i volti e le strade e le tipiche dinamiche della vita di paese: la bottega gestita da tre anziane sorelle ritratte con assoluta verosimiglianza, perfino con una spruzzata di dialetto, a conferire ulteriore verità a un racconto che sa spesso di cronaca. Dovessi tentare un accostamento azzardato, penserei ai ”Racconti del Marescialli” di Dino Buzzati, anch’essi ambientati nella provincia pregna di odori, umori e vite sotterranee.

Figure di donna mai stereotipate o troppo stilizzate popolano gran parte del libro della Vesnaver.
La prospettiva della voce narrante è anch’essa squisitamente femminile, caratteristica, questa, che conferisce umanità e intensità alla descrizione del mondo interiore e delle sensazioni provate dalla tormentata protagonista. Una donna che coltiva, ma direi quasi subisce, una relazione impossibile, quasi virtuale, con un uomo che è, per amor di paradosso… basta, non voglio rivelarvi quale sia il suo ruolo, per non privarvi del piacere della lettura.
Sonia Leibowitz ha un carattere ispido, non facile. Donna sfuggente e in perenne lotta con se stessa e con certo mondo esterno che poco le corrisponde, per campare scrive gialli, e credo che il personaggio letterario condivida con la sua talentuosa creatrice diversi tratti caratteriali, forse più di quanto pure ammetta la stessa autrice, in un gioco di specchi e rimandi non meno intrigante dell’ambientazione.

Una lettura più  che consigliata, dunque, e un confortante viatico per lasciarci alle spalle gli ultimi fuochi estivi, nel tentativo di comprendere anche noi le… ragioni dell’inverno.

luigi milani

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