Leonardo Gori – Il ragazzo inglese



Leonardo Gori
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Un viaggio a gennaio su una Giulia noleggiata all’Avis, con come meta un alberghetto di Reggio Emilia per raggiungere Nanette, da sempre amica e complice di Arcieri, in fuga con Oskar, ex criminale e forse non tanto ex, suo vecchio pericoloso amante, braccati entrambi da Daniele disperato che, pur di riprendere Nanette è pronto anche a sparare. Eh già perché secondo le informazioni del Maresciallo Guerra, i due uomini entrambi armati, ci mettono un niente ad ammazzarsi. E invece il colonnello Arcieri tiene a Nanette ma anche a Daniele. Una frenetica corsa contro il tempo con Arcieri al volante, accompagnato da Guerra il carabiniere rosso, quasi un partner, ormai amico fiorentino e robusta colonna portante della sua seconda vita e le ore legate a quel viaggio permetteranno a Leonardo Gori di creare una storia nella storia per Arcieri, trasformando l’inseguimento nell’occasione per un fil rouge narrativo di un drammatico episodio del 1940. E mentre l’Alfa Romeo, incolonnata sotto la pioggia battente, dietro file interminabili di autotreni, scala i tornanti dalla Autostrada del Sole, Bruno Arcieri comincia a raccontare la tragica vicenda che cambiò la vita a lui e a Daniele. Aprile 1940, dopo la drammatica occupazione della Polonia del ’39, ormai Hitler sta pianificando l’invasione della Norvegia. L’Italia di Mussolini, non ancora pronta militarmente a entrare in guerra è ancora indecisa tra neutralità e dichiarazione di guerra al fianco della Germania. L’atmosfera è incerta, da una parte c’è il timore del duce di restare fuori dal tavolo della pace in caso di quella che si prospetta come una facile e dilagante vittoria nazista in tutta Europa e dall’altra l’illusione si che il paese, pur facendo parte dell’Asse possa mantenersi ancora neutrale. In quei giorni di incertezza e di attesa Arcieri, che ormai appartiene al servizio segreto italiano, si è preso una licenza a Firenze, per incontrare Elena, la sua amata. E tuttavia Elena è quasi prigioniera nel suo villino liberty di via Scipione Ammirato. Lei che si mostra forte, serena anche se in realtà è sempre più abbattuta. Ormai emarginata dal suo lavoro all’università e nella vita e nelle amicizie dalle leggi razziali, giorno dopo giorno, si rende conto sempre di più che tutta la sua vita, i suoi affetti e il suo mondo sono in pericolo. La sopraffazione è dietro l’angolo, la catastrofe a un passo. Arcieri, vorrebbe fare qualcosa, teme per lei, vorrebbe portarla via con sé, a Roma. Non sa come attenuare il senso di colpa che prova nei suoi confronti che lo mette davanti al suo ruolo di ufficiale, alla propria etica e alla scelta di continuare ad ubbidire agli ordini di uno stato, pur non condividendone certe idee e prese di posizione. E soprattutto per questo, anche se controvoglia, accetta di andare a colazione con lei da alcune vecchie amiche che fanno parte della popolosa colonia inglese fiorentina. L’invito, sotto l’apparenza di una riunione semi mondana, ha invece un altro scopo, ben preciso. Barbara, la padrona di casa, vecchia signora pacifista anarcoide, desidera che Bruno Arcieri conosca e aiuti Johnny, un giovane inglese che lavora al consolato britannico da lei presentato come suo nipote. Johnny ha paura, soprattutto è follemente innamorato di una ragazza fiorentina, per cui vorrebbe sottrarsi all’arruolamento e si rifiuta di andare a combattere per il suo paese. Bruno, da convinto militare e fiero di esserlo, si sente offeso da questo atteggiamento e accusa il ragazzo di diserzione. Questi però, per convincerlo a dargli una mano, gli propone di cedere dei documenti che contengono segreti di stato che transitano attraverso il consolato e ai quali potrebbe avere accesso. In cambio pretende una nuova identità per sé e per la compagna. A prima botta Arcieri rifiuta. Ciò nondimeno, quando riferisce l’incontro e le richieste al suo capo a Roma, il Comandante, il responsabile del SIM, questi prende la cosa sul serio gli ordina di ricontattare il giovane inglese e farsi chiarire cosa potrebbe offrire. Quanto è importante quello che nasconde Johnny? Da alcuni indizi pare di sì perché il comandante si mostrerà così interessato al suo segreto al punto da accettare di incontrarlo. In un vertiginoso e spregiudicato vortice di eventi, Arcieri si troverà suo malgrado implicato in un pericoloso imprevedibile complotto nel momento in tutto può cambiare il destino del suo Paese e il volto stesso della storia. Il suo cammino si incrocia con quello di strane, rischiose e insondabili figure forse solo in cerca di una possibile salvezza ma che possono portare la rovina con sé. Mentre la sua salvezza fisica e la sua dirittura morale vengono messe alla prova dalle falsità dagli intrighi e dai giochi politici a un tratto e improvvisamente tutto torna in gioco, Arcieri dovrà barcamenarsi in una serie di circostanze e idee che dovranno andarsi a incastrare tra loro come tante scatole cinesi fino alla inevitabile drammatica conclusione. E, finito di raccontare la sua vecchia storia per sbrogliare quella del presente, che l’ha ospitata, dovrà contare sull’acume, sugli occhi e le orecchie ben aperte e la gratuita lealtà del Maresciallo Guerra, mentre Daniele, a un bivio della sua vita sempre dall’incerto futuro, potrebbe aver ritrovato la sua strada. E se il passato aveva portato lutti, rimorsi e rimpianto anche il presente degli anni 70 si annuncia con nuove sorprese. Quali? Beh, appuntamento alla prossima storia del colonnello Arcieri . Ah, dimenticavo e non si può, questo romanzo festeggia anche il compleanno del colonnello Arcieri. Da vent’anni felicemente in libreria. Un brindisi!

Patrizia Debicke

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