Non è colpa mia



Roberta De Falco
Non è colpa mia
Sperling & Kupfer
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Elettra Morin, ispettore della Mobile di Trieste, viene convocata per il ritrovamento di una giovane donna ucraina pestata quasi a morte.
Mentre Elettra e la sua squadra indagano, i datori di lavoro  della ragazza ucraina vengono barbaramente uccisi e  la ragazza, spaventata, scompare dall’ospedale. Elettra, oltre a trovare il colpevole dell’aggressione, ora deve ritrovare la ragazza e l’assassino della coppia.
Nel frattempo, vicino a un Bed & Breakfast di proprietà del figlio e della nuora di un famosissimo astrofisico, viene ritrovato il cadavere di una delle loro ospiti, una donna anziana americana che diceva di essere una parente dello scienziato.
Per Elettra inizia un periodo duro ed estenuante di ricerche e indagini per riuscire a risolvere tutti i casi, che nonostante sembrino separati, e secondo il procuratore di facile risoluzione, lei è convinta siano collegati, e poi a lei le cose troppo facili non convincono per niente.
Verranno a galla così misteri vecchi di trent’anni e legami che nessuno avrebbe mai indovinato. Un romanzo davvero interessante, ma un pochino lento, caratteristica che lo fa assomigliare ai gialli scandinavi e con un contesto e dei personaggi che invece sarebbero forse stati più a loro agio in  un’ambientazione americana
La trama di fondo è molto interessante e sia gli ambienti che i personaggi sono molto ben caratterizzati, a tal punto che si riesce benissimo a odiare Gaia, con il suo comportamento egoista, freddo, dispotico e arrogante, amare Elettra, con il suo carattere un po’ maschiaccio, dura ma anche dolce, testarda e molto intuitiva, compatire Giacomo e il suo modo di fare da sottomesso, senza carattere, e tutti gli altri.
Il continuo alternare capitoli del presente con capitoli del passato è un ottimo trucco, anche se oramai parecchio usato, per tenere vivo l’interesse del lettore proponendogli sempre più indizi riguardanti il mistero di base, e per far sorgere sempre più domande che non hanno risposta se non alla fine del romanzo con il colpo di scena.
Colpo di scena che infatti arriva solo nel finale , mentre durante tutta la lettura si sente la mancanza di  quel pizzico di sale in più, pur rimanendo  un romanzo  ben scritto.

 

 

Micol Borzatta

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