Innocenza perduta



Tommaso Carbone
Innocenza perduta
Delos Digital
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Immagini che scorrono in bianco e nero, in un paesino di poche anime nell’Italia che fu, tra vecchie lire e i successi di Celentano, si annidano vecchi rancori e rate d’odio che devono ancora essere saldate.
Ci sono Salvatore, sarto introverso con notevoli turbe nei confronti del gentil sesso, e poi Antonio che bigia la scuola per guadagnare qualche soldo per il suo amore (seppur prematuro, vista l’età) che risponde al nome di Rossella, il nobile Crisafulli che sotto la facciata di uomo di cultura e ricco possidente nasconde segreti inconfessabili, infine il Maresciallo Pizzotti che indaga (senza perderci peraltro troppo tempo) sulla scomparsa di Annetta una bimba che nel paese tutti conoscevano. Annetta verrà ritrovata morta in un campo abbandonato e i sospetti, le dicerie e i pettegolezzi di paese produrranno altre vittime innocenti.
Le pagine scorrono via veloci, una scrittura snella che ben rappresenta i personaggi e descrive con semplicità i luoghi vissuti dai protagonisti. Un giallo. questo di Carbone, ben confezionato, insaporito da inganni e tradimenti, suicidi e rese dei conti sanguinose. In una cascina abbandonata si avrà l’epilogo, nient’altro che scontato, che sovvertirà i ruoli e i piani iniziali dei suoi protagonisti.

Marco Zanoni

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