La maledizione della croce sulle labbra



Danilo Arona, Edoardo Rosati
La maledizione della croce sulle labbra
Ink Edizioni
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Nel Mar delle Antille, sull’isola di Guana, a Corralejo, gode di un osservatorio privilegiato il Dottor Alejandro Vegas, un curioso infettivologo, dedito alla ricerca dal suo attrezzatissimo laboratorio parte dell’efficiente ospedale dell’isola.
Lavora strenuamente il dottor Vegas a causa di una progressiva, instancabile recrudescenza di epidemie virali e batteriche, pandemie, mutazioni di virus, diffusione di infezioni ormai debellate, a causa dei viaggi e delle migrazioni, di un mondo sempre più promiscuo, sempre più caratterizzato da una profonda divisione tra pochi ricchi e moltissimi poveri.
Sull’isola di Guana, fra le altre attività, la Fratellanza di Costanzo, un boss della mafia locale, gestisce i movimenti migratori verso il Vecchio Continente.
Alejandro Vegas è distratto dal suo lavoro, solo dalle belle donne, come la sua nuova aiutante Rachel. La storia di questo “Indiana Jones dell’infettivologia”, come è stato definito dalle più illustri riviste di Medicina per aver scoperto una nuova malattia neurologica su base virale, è a dir poco avventurosa. Figlio d’arte, il padre era un famoso neurochirurgo, che lavorò un periodo in Svizzera, sul Lago di Costanza e la madre è scomparsa precocemente in circostanze misteriose, forse annegata nel lago; il fratello Pellegrino, invece, fa il frate e si occupa di diseredati. Lui vive la sua vita fra Corralejo e Milano, dove con l’appassionata neurobiologa Roberta Blanchard, attraente sotto tanti profili, si dedica alla ricerca per scoprire l’antidoto per la malattia di Blanchard – Vegas, dovuta ad un prione mutato, la Exu Protein, che contagia il cervello alterandolo e causando pertanto brama di suicidio, violenza, voglia di stuprare le donne e che s’imprime sulle labbra come una tragica griffe, una croce.
Queste le premesse di La maledizione della croce sulle labbra, un medical noir molto d’azione, in cui emerge l’ispettore De Souza che conosciamo a Corralejo e lo ritroviamo all’aeroporto di Orio al Serio intento a sventare un attacco terroristico.
La tematica delle ondate migratorie verso il Vecchio Continente organizzate dalla malavita delle Terre Caraibiche tramite barconi condotti da esperti scafisti albanesi, che buttano in mare i corpi stremati a duecento metri dalla Terra, in modo che possano arrivare salvi a riva, rende ragione dell’interesse del Dottor Vegas circa gli antichi culti sincretici dell’America Latina e serve a ricordarci che ciò che per alcuni di noi può essere una maledizione, come un’epidemia virale, per altri, le popolazioni indigene, può essere il segno dell’esistenza di un dio, Exu vive.

Valeria Arancio

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