Tokyo noir



Nakamura Fuminori
Tokyo noir
Mondadori
Compralo su Compralo su Amazon

Nakamura Fuminori è considerata uno fra gli autori dotati di maggior talento fra quelli della nuova narrativa giapponese e Tokyo Noir un romanzo che è riuscito a mettere d’accordo pubblico e critica. Vincitore in patria del prestigioso premio Oe Kenzaburo e nominato dal The Wall Street Journal e dal Los Angeles Times fra i migliori libri dell’anno, Tokyo Noir racconta le vicende di un abile quanto strano borseggiatore, un ladro un po’ gentiluomo che ruba solamente ai ricchi. È anonimo, solitario, il suo volto e il suo aspetto dimesso si confondono nella folla, non ha famiglia né amici e le sue giornate sono scandite in modo quasi ossessivo da azioni e ritmi inalterabili e ripetitivi. Saranno due incontri a cambiargli la vita in modo radicale. Il primo con un ragazzo sorpreso a rubare in un negozio di alimentari e il secondo con un personaggio che arriva dal suo passato. Con il ragazzo (e con la madre, una prostituta tossicodipendente) si instaura un rapporto che mette il ladro di fronte a un radicale cambiamento delle sue convinzioni e del suo stile di vita. Che gli fa rompere il guscio e lo spinge a uscire dal volontario isolamento per intraprendere un cammino di crescita e redenzione. Decisamente meno fortunato l’incontro con il suo primo partner criminale Ishikawa. Un personaggio che, riaffiorando dal suo passato, lo coinvolge in una rapina apparentemente facile, ma che al contrario scatenerà una serie di conseguenze imprevedibili fino allo scontro con un criminale sociopatico ossessionato da potere e ricchezza. Catalogare Tokyo Noir esclusivamente con un avvincente romanzo di genere sarebbe estremamente riduttivo perché l’autore ha ambizioni diverse. Vuole offrire una attenta riflessione sui profondi recessi dell’umanità, scandaglia le emozioni e costruisce personaggi indimenticabili per veridicità e complessità psicologica. È una storia dentro la storia, arricchita da digressioni e spunti filosofici che richiamano alla mente Kafka e Dostoevskij. Il tutto sostenuto da una prosa compatta, scorrevole ed elegante.

Ferdinando Pastori

Potrebbero interessarti anche...