Primo piano sul cadavere – Léo Malet

Abbiamo incontrato Nestor Burma intento a risolvere molti casi intricati, ma come ha iniziato la sua attività da detective privato? Léo Malet ce lo racconta in Primo Piano sul cadavere (Fazi editore, pp. 112).
In questo giallo troviamo un Burma ancora alle prime armi che cerca di risolvere un caso da prima pagina. È diventato un investigatore ma non ha ancora la sua Fiatlux e sta ancora provando a farsi conoscere. In questo romanzo, inedito finora in Italia, chi non hai mai conosciuto il detective parigino scoprirà uno dei personaggi più autentici del noir internazionale, per gli affezionati sarà un racconto che mostrerà gli albori di Burma.
Il giovane detective viene contattato del famoso attore Favereau come guardia del corpo, l’uomo teme per la sua vita. Quando sarà ucciso Burma si ritroverà letteralmente sotto le luci della ribalta. Malet ci mostrerà il suo personaggio in una fase di costruzione, è ancora inesperto ma il suo istinto è lì ad accompagnarlo.
Una delle caratteristiche migliori dei racconti di Malet è la sensazione di realtà che riesce a trasmettere, e anche in questo giallo questo elemento si sente. Burma non è sempre infallibile, non è uno Sherlock Holmes. È la sua umanità, la sua fallacia a renderlo una canaglia a cui ci si affeziona storia dopo storia.
Le sue indagini non sono solo un modo per dimostrare la sua intelligenza o per guadagnare i premi in palio, Burma ricerca la verità e spesso si ha la sensazione che quasi quasi parteggi per il criminale quando si tratta solo di un povero cristo esasperato o disperato.
Malet è senza dubbio una certezza, i suoi romanzi sono appassionanti, mai scontati e raccontano le strade più buie e gli angoli più veri. Non usa molti imbellettamenti e non cerca per forza di creare quelle trame da crime alla Scarface.
La vita è molto più semplice e gli assassini non sono sempre spinti da sete di potere e soldi. È proprio nell’apparente banalità dei motivi che portano ad agire i suoi criminali che Malet trasmette un’atmosfera cupa e noir di così altro spessore. Anche quando si tratta di un giallo e non di una vera e propria storia noir.
Godetevi questa prima indagine in cui, oltre a Burma, conoscerete anche Marc Covet, il giornalista del Crépuscule che sarà un compagno del detective in tutti i suoi casi.