Profiler – Massimo Picozzi, i grandi ospiti del Noir In Festival



Massimo Picozzi
Profiler
Sperling & Kupfer
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Consultando il sito istituzionale del Ministero dell’Interno a questo indirizzo http://www.interno.gov.it/it/notizie/viminale-minniti-presiede-comitato-lordine-e-sicurezza-pubblica, si può apprendere che il 15 agosto del 2017 il Ministro dell’ Interno Minniti al Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha dichiarato che: “i delitti sono diminuiti del 12%, gli omicidi del 15%, quelli riconducibili alla criminalità organizzata del 41%. In flessione anche rapine e furti.”
Il quadro generale indica l’Italia come un stato sicuro. Credo che la relazione sia frutto di dati certi e non di chiacchiere propagandistiche ma allora perché ci sentiamo come possibili prede o esposti a minacce, abusi e delitti?
Sono consapevole che “non si può più dormire con la porta di casa aperta” e i fatti di cronaca nera accadono infischiandosene delle statistiche ma è possibile che la nostra percezione della realtà sia un po’ distorta? Questa distorsione ci parcheggia in divieto di sosta una sensazione che intralcia i nostri pensieri, facendoci credere di essere delle potenziali vittime?
Sentiamo cosa sostiene in merito Massimo Picozzi.
“Quando partecipo a un incontro pubblico, dal seminario per addetti ai lavori alla presentazione di un libro, chiedo sempre a chi mi ascolta quale idea si sia fatto sull’andamento dei fatti criminali del nostro Paese. La risposta è sempre la stessa: tutti sono sicuri che l’Italia non ha mai avuto così tanti omicidi, violenze sessuali e rapine come oggi, per poi stupirsi nello scoprire che il numero di delitti non è mai stato così basso dal 1861 […] Giornali e televisioni hanno svolto e continuano a svolgere un ruolo decisivo nell’alimentare la liquidità delle nostre paure. Per spiegare come sia accaduto non c’è bisogno di scomodare strategie occulte e grandi burattinai: è sufficiente osservare lo share o il numero di copie vendute, perché rischi, minacce e paure fanno impennare gli indici di ascolti.”
Profiler di Massimo Picozzi, pagina 24 dell’edizione Sperling & Kupfer, 2016.
Tra il 2005 e il 2006, con una cadenza mensile, mi recavo nell’edicola di fiducia per fare la spesa. Oltre a un impressionante numero di fumetti, mi ricordo che facevo il possibile per aggiudicarmi una copia di True Crime, una collana economica pubblicata da Mondadori e curata da Massimo Picozzi. Si trattava di volumi su perversioni o monografie su assassini e serial killer scritti da agenti delle forze dell’ordine e specialisti di tutto il mondo. Prima di iniziare la lettura di Profiler- Hai capito chi sono?, se devo essere sincero, ho provato un po’ di effetto nostalgia poiché credevo di trovarmi tra le mani un volume simile ma scritto da un professionista italiano.
Niente di più sbagliato e la sorpresa ha superato la delusione.
Grazie al successo di alcune serie televisive, più o meno tutti sappiamo che il Profiler è colui che riesce a tracciare il profilo psicologico e comportamentale dell’autore di alcuni crimini.
Il saggio di Picozzi non è un manuale divulgativo per introdurre o preparare il lettore a un mestiere che, meglio ricordarlo, necessita di molti studi e parecchia esperienza ma è un utilissimo prontuario per prevenire comportamenti che possono offrire occasioni ai malintenzionati; l’Italia è un paese sicuro ma non esente dal rischio ritrovarsi in situazioni difficili.
La prima sezione è didattica, spiega come riuscire a gestire la paura, prendere decisioni giuste non affidandosi esclusivamente al raziocinio e individuare le categorie di persone violente, mentre nella seconda parte passa in rassegna tutti quegli accorgimenti da adottare nel mondo reale e quello virtuale per non essere il bersaglio di azioni lesive e, per quanto possibile, preservare la propria sicurezza e quella delle persone care.

Mirko Giacchetti

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