Cristina Stanescu – Quando le foglie ridono



Cristina Stanescu
Cristina Stanescu
SEM
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Milano. Quartiere Lambrate.
Uno folla numerosa e commossa partecipa ai funerali delle vittime di quella che per la cronaca è stata una tragica fatalità. Una casa di ringhiera vecchia, fatiscente, tubature usurate e l’epilogo sono le vittime innocenti di una fuga di gas. Anche il cielo sembra piangere e sotto una pioggia fredda e implacabile ci sono cronisti e telecamere pronte per immortale il grande dolore, quello che fa audience.
Una giornalista nota in un bar lì vicino una donna, sola, in lacrime. Odorando lo scoop come un segugio, si avvicina e inizia al tastare il terreno. La donna del bar ha vissuto in quella casa e conosceva gli altri abitanti. Inizia così a raccontare, torna indietro negli anni, al suo arrivo a Milano in cerca di un alloggio, che sarà la famosa casa di ringhiera.
Il romanzo di Cristina  Stanescu è un racconto dolce-amaro, dei sogni e delle speranze di giovani che hanno quell’età di mezzo dove l’adolescenza è appena finita ma ancora non riescono a capire cosa faranno da grandi, dove l’affermazione professionale sembra un miraggio che chiede un enorme sacrificio. Racconta l’amore, quello che sembra indissolubile e che sembra durerà tutta la vita, ma anche quello passionale, che ti fa perdere la testa e la cognizione del tempo. Racconta l’amicizia, quella vera, quella che ti supporta e ti aiuta a crescere e quella che credi amicizia, ma che si rivela essere una semplice conoscenza. Tutte cose che quando vengono vissute, non si riescono ad apprezzare e a capire, ma che davanti alla tragedia acquisiscono un significato completamente nuovo.
La donna termina il suo racconto e la giornalista non fa in tempo a metabolizzare che già corre alla Scala, per la Prima a teatro… altre immagini, altre storie, altre voci, pronte a riempire un’altra copertina.
Qui il link al programma del NebbiaGialla 2020

Lucia Cristiano

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