Randagi



carlotta de melas
Randagi
eumeswil
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Randagi è una favola violenta dal profumo vanigliato.
E’ un racconto punk dai contorni sfumati di azzurro che narra al mondo che solo cadendo si ha la gloria del rialzarsi.
E’ la storia di una Nina qualunque, ragazza zoppa e fragile, che perde una persona amata e non ne comprende il motivo.
Attraverso un lungo viaggio fuori di casa, nella Milano dei cosiddetti punkabbestia, esplorando il mondo con la sua tragica e violenta bellezza, tra droga, prostituzione, solidarietà e amicizia, la protagonista conoscerà un’ umanità ricca e pronta ad amare chiunque, disposta ad insegnare cosa significa vivere ma soprattutto sopravvivere dopo un’anabasi.

Randagi, secondo libro, dopo Una lingua sul cuore, dell’acclamata e giovanissima scrittrice Carlotta De Melas, è la storia di una catarsi, della ricerca della verità, la cui sede può trovarsi ovunque, soprattutto dove non ci si aspetterebbe di trovarla.
Con un linguaggio giovanile e luccicante, etereo e spesso tanto esplicito da rasentare
l’ingenuo, offre al lettore una storia semplice nell’intreccio ma forte nella resa linguistica e di contenuto, dimostrando che, a dispetto di tante teorie sulla scrittura, la linearità dei concetti e la limpidezza dei sentimenti traspare e giunge dritta al cuore.

Mescolando i temi classici della letteratura (il viaggio come ricerca di se e della verità, con o senza Virgilio) atmosfere punk e soggetti presi in prestito dalla favole, si racconta di un amore, quello di Nina per il suo Cavaliere unicorno, di un dolore, di un’ illuminazione , di una redenzione, di una comprensione che la vita può diventare un sogno se cercata nei luoghi giusti ma, soprattutto, con le persone giuste.

E’ la diversità delle opinioni e delle vicissitudini che porta a maturità differenti che costellano il genere umano, proprio come una biblioteca racchiude in se volumi riportanti storie diverse ma che, tra gli esseri umani, possono essere confrontati e per un vicendevole arricchimento.

Echi di un Joe Meno più delicato e introspettivo, delle sensibili ma logore atmosfere dei romanzieri russi, e dell’ immaginazione degna dei fratelli Grimm, Carlotta De Melas ci regala un romanzo scritto in prima persona (particolare che consente l’immedesimazione), intellettualmente trasparente ma senza pretese.

Con uno stile fortemente visivo, coinvolge il lettore sin dalla prima pagina, disegnandogli intorno un mondo fatto di cemento e fiori, sporcizia fisica e pulizia mentale e sentimentale.

angelica scardigno

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