Romolo – Il primo Re
Da gennaio è arrivato in libreria, pubblicato da Mondadori e scritto da Franco Forte e Guido Anselmi, Romolo – Il primo Re, romanzo storico d’avventura Il romanzo, a parte il nome del leggendario gemello fondatore di Roma, non ha collegamenti con l’originale rivisitazione cinematografica emotiva e realistica, secondo l’analisi del suo creatore Matteo Rovere, della fondazione dell’Urbe. Il film di Rovere, approdato alle sale cinematografiche il 31 gennaio 2019, è stato girato in proto-latino, ricco di parole etrusche e sottotitolato in italiano, che offre una ricostruzione ipotetica ma accurata della lingua locale probabilmente usata a quell’epoca. La trama del film, scavalcando le fonti storiche del mito, si riallaccia solo di tanto in tanto a quanto detto sui libri. Pertanto tra le due opere ci sono stati approcci diversi e presumo con scopi diversi. Ciò nondimeno, sia il romanzo che il film coincidono nel descrivere quella che poteva essere la quotidiana realtà in un’epoca dura, spietata, sanguinaria, ben diversa dalla idilliaca versione della nascita dell’Urbe tramandata da Tito Livio, Dionigi di Alicarnasso, Plutarco e dalle opere poetiche di Virgilio e Ovidio. Infatti, il comunicato stampa della Mondadori presenta: Romolo – Il primo re, come un romanzo che racconta in modo diretto e disincantato la straordinaria storia della fondazione di Roma. Una trama che, in bilico fra realtà e mito, ci rimanda a un’epoca primitiva che fu testimone della lotta fra due gemelli per la nascita di una stirpe destinata a segnare gli albori di una delle più importanti civiltà della Storia. Sappiamo che questo libro, nato dalla collaborazione di Franco Forte e Guido Anselmi, scaturisce da un loro vecchio progetto meditato per anni e regala ai lettori un’ interessante e approfondita ricostruzione ambientalistica, ammantata di storia e superstizione, accompagnandoli passo, passo nei luoghi dove tutto accadde. Senza trascurare l’ambito sociale di quel periodo storico che, benché popolato di personaggi per buona parte leggendari, va considerato comunque il pilastro portante di una civiltà che ha forgiato il mondo occidentale nei successivi millenni.
Romolo – Il primo re è un coinvolgente romanzo di avventura, ben scritto e molto godibile, che riesce a interpretare in modo avvincente e realistico gli elementi tradizionali in materia. A conti fatti un mix calibrato e ben riuscito tra ricerca storica e mito che, non rinunciando ai personaggi più famosi legati alla fondazione di Roma, riesce a trasportare emotivamente il lettore in quei tempi. Incontriamo gli indimenticabili nomi che hanno popolato le leggende: Numitore re di Alba Longa, Amulio il crudele fratello usurpatore, Rea Silvia figlia di Numitore, condannata dallo zio a essere vestale, una lupa, ma solo di nome perché di fatto diversa da quella che ci hanno tramandato, Faustolo il bravo pastore che curava il gregge reale e che crebbe i gemelli che si dicevano figli di Marte, sua moglie Acca Laurentia, tanti altri ancora… E poi la sconfitta del tiranno Amulio, il ritorno del nonno Numitore sul trono di Alba Longa… Tuttavia non siamo sull’Olimpo ma in una terra selvaggia, primordiale, quale era allora quella zona del Lazio, in tempi grami che vedevano scorrere fame, freddo e carestie, tempi in cui la stessa sopravvivenza diventava spesso sinonimo di sopraffazione… La fondazione di Roma nel romanzo diventa un’avventura maledetta, legata alla necessità di adattamento e conservazione, una ferita del passato che narra la sfida primordiale fra due gemelli e il doloroso esito, che ne ha proclamato il vincitore. Siamo testimoni di quando Romolo, che gli aruspici hanno prescelto secondo il volere degli dei, comincia a tracciare, con il vomere di bronzo di un aratro trainato da una vacca e un toro, il solco, anzi il sulcus primigenio, che dovrà diventare il confine della sua città alle pendici dal Palatino. Poi la rissa tra fratelli, seguita dall’uccisione di Remo, con il suo sangue a bagnare le fondamenta di Roma. Nasceva la Città Eterna. Ma ciò che avvenne davvero in quel momento fatale che è descritto in Romolo – Il primo re non rispecchia solo la leggenda, ma è un romanzo denso di selvagge atmosfere e di spirito d’avventura, che va oltre la fondazione, vede i conflitti locali, il ratto delle sabine con successive conseguenze: la guerra, l’assedio e infine l’accordo e l’alleanza con Tito Tazio re dei Sabini. Una serie di eventi che si avvalgono di fantastiche interpretazioni con un’eccellente caratterizzazione dei personaggi che, con un ritmo sempre più incalzante, portano per mano il lettore dalla prima all’ultima pagina. Interprete principale ed eroe della storia: Romolo, il neonato, i figlio di Marte?, miracolosamente sopravvissuto alla morte, il ragazzo che ha saputo battersi impavido nel fango e nel dolore, l’uomo che per realizzare il suo sogno ha piegato un mondo ostile : Romolo, il primo re di Roma. Un racconto molto intrigante, con i toni della leggenda, con l’indubbio pregio di inserire alcune modifiche e geniali trovate per renderlo più plausibile e in linea con la Storia. Se non sbaglio Romolo – il primo re potrebbe anche essere il primo capitolo di una saga, destinata a narrare la storia dei re di Roma.