Segreti di famiglia al cinema

Francis Ford Coppola, il padre di tanta cinematografia, ha fatto un film da esordiente geniale.

Presentato alla Quinzaine des Realizateurs al Festival di Cannes 2009, Segreti di famiglia – costato ‘solo’ 15 milioni di dollari – stupisce per la sua freschezza e i toni privati cosě lontani dai film che hanno reso famoso il regista de Il padrino o del cruento Apocalypse now.

Girato in bianco e nero con alcuni inserti a colori – strepitosa la fotografia di Mihai Malaimare Jr. – la storia si sviluppa tra flashback e complessi edipici, parzialmente autobiografici, fino a giungere a una happy end.
Posticcio l’ottimismo del finale, creato forse per esigenze di cassetta. Molte citazioni: da Quarto Potere di Orson Welles allo storico Scarpette rosse di Powell e Pressburger del 1948, al giovane marinaio alla maniera di Fassbinder. Anima nera della vicenda č la metafora della bambola disarticolata di Coppelius (Coppelius fa assonanza con Coppola) del celebre balletto: qui la bambola č la promessa sposa rubata a Tetro dal padre e causa della sua pazzia.

La trama: il giovane Bennie Tetrocini arriva a Buenos Aires per ritrovare il fratello Angie Tetrocini, che vi si era trasferito per sfuggire alla famiglia e al padre. Troverŕ un uomo che, oltre ad aver cambiato il nome in Tetro, sembra rifiutare il legame di parentela. Quella di Bennie č una storia di formazione: ha un’immagine idealizzata del fratello, scrittore fallito, uomo ferito e aggressivo, ma vuole riconquistarne l’affetto. Come i Corleone della saga del Padrino, i Tetrocini di Segreti di famiglia sono fratelli con un padre padrone in una famiglia scissa dalla rivalitŕ e lacerata dai rancori. La scansione da tragedia greca finisce con il funerale del padre tiranno.

Klaus Maria Brandauder, nella doppia parte del padre e dello zio, replica il Mephisto di István Szabó (1981) e compete in gigioneria con Max Gallo, interprete monocorde di un naufrago della vita. Convince Alden Ehrenreich, sosia di Marlon Brando da giovane, sul genere di ‘Fronte del porto’ di Elia Kazan. Carmen Maura, musa di Pedro Almodovar, interpreta una famosa giornalista cinematografica alla maniera di Gloria Swanson in‘Viale del tramonto’ (ma, purtroppo, senza Erich von Stroheim).
Miranda, la fidanzata di Tetro, č interpretata dall’attrice spagnola Maribel Verdú (giŕ vista nel ‘Il labirinto del fauno’).

Ecco come il regista ha presentato il suo film: “Ognuno dei personaggi incarna una parte di me. Ho scritto una storia di fantasia che perň pesca nei ricordi della mia famiglia…” Questi ricordi quanto piaceranno agli spettatori? La risposta al botteghino.

aldo selleri

Potrebbero interessarti anche...