Semplice e realistica è l’avventura del medico Steven Minelli. Rientra in Italia dopo la morte del padre e trova lavoro come garzone nella macelleria di un amico di famiglia a Cascinelle.
Tanti anni di lontananza ne hanno fatto uno sconosciuto e la sua riservatezza, oltre al fatto che ancora nella casa dov’è cresciuto tenga le sue cose negli scatoloni, ha il sapore della provvisorietà .
Si è congedato dai marines e ha scontato qualche anno di prigione per ragioni che non ci è dato conoscere ma che gli hanno impedito di dare al genitore l’ultimo saluto. Qualcosa che intuiamo tra le righe abbia avuto a che fare con la sua etica.
Per la precisione nei marines svolgeva ruolo di medico: si occupava dei feriti di guerra in Libia, Afganistan, Siria (e qualche altro parco giochi dove gli americani mandano i loro ragazzi a svagarsi per fare girare l’economia e smaltire le riserve di armamenti che altrimenti poi scadono. Ndr)
Una donna ferita a morte e abbandonata in un fossato riporta Steven a lottare contro nemici potenti e senza scrupoli disposti a tutto per finire l’omicidio mancato.
Un giro di pedofili, un killer professionista che porta sempre a termine il suo lavoro, in una favola moderna dove i prepotenti facoltosi alla fine perdono, grazie all’eroismo di un uomo solo.
Una storia avvincente, strutturata su di un protagonista dal passato oscuro del quale l’autore. Philip D. Kutnestsov si guarda bene dallo svelare, lasciando intendere nuove avventure.
