Vatican tabloid – Pietro Caliceti



Pietro Caliceti
Vatican tabloid
Baldini+Castoldi
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C’è poco da fare, quando ci sono di mezzo le tonache purpuree ed il profumo di incenso e olibano il giallo diviene sempre più intrigante.

Si, perché le ombre che si allungano sulla Basilica si San Pietro sono alte e paiono provenire da un passato con il quale la Monarchia Assoluta più piccola del mondo vede tornare il caso Orlandi, quasi fosse in virus insinuatosi in una cellula che inizia istericamente a sussultare.

Warren Hamilton con il nome di Pietro Secondo apre la tenda che conduce sul balcone della Storia, ma nel contempo va aprendosi un’altra tenda, quella che affaccia sull’abisso del passato e del torbidume rimasto ad attendere nell’ombra prima di saltare fuori e scombussolare quelle così stabili quelle 284 colonne che circondano come sentinelle l’enclave vaticano.

Caliceti ci regala un romanzo di rara veridicità, un plot serrato, che slalomeggia tra la finzione e la verosimiglianza con quelle pieghe della storia d’Italia tra le quali si cela qualcosa di mai chiarito, qualcosa di mai illuminato, qualcosa pronto a tornare nella forma di una lettera anonima.

Sarebbe facile richiamare noti gialli all’ombra della Cupola, ma il lavoro dell’Autore ha una sua così personale fascinazione, da rendersi credibile nel raccontare un nuovo ed inedito capitolo della storia vaticana con lucidità, precisione e quantità di dubbi lasciati davanti agli occhi di un lettore incuriosito e avido nel proseguire la lettura.

Probabilmente il contrasto tra la gioiosa prima scena di apertura e il Lacrimosa di Mozart diviene la pietra angolare della lettura di questo consigliatissimo romanzo edito da Baldini e Castoldi.

Giuseppe Calogiuri

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