La maledizione di Baggio Vecchia – Matteo Lunardini



Matteo Lunardini
La maledizione di Baggio Vecchia
Piemme
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Torna in libreria Matteo Lunardini con la seconda avventura del detective privato Ruggero Casipolidis, alias Roger Zappa, edito da Piemme.

Zappa è un ex detenuto e conduttore di una nota trasmissione radiofonica denominata Krimilania, tutta incentrata sulla città, la sua storia, la sua cronaca nera e giudiziaria.

Questa volta Zappa riceve l’incarico da una ricca nobildonna della Milano bene, Angelica Futura Bilancia Brigosa di Quintavalle detta Donna Bambi: deve scoprire l’autore del furto di un prezioso Rolex, avvenuto durante la sua cerimonia nuziale. 

Una cerimonia organizzata nella pittoresca chiesa del quartiere Baggio, che finisce però in un nulla di fatto, a causa dell’irruzione di un attempato mitomane, Renzo De Predis, ex comparsa cinematografica, che spariglia le carte con la sua performance e manda all’aria i festeggiamenti.

Gli indizi inizialmente sembrano convergere sull’anziano: ben presto si scopre che dietro al furto si celano ben altri misteri. 

Contemporaneamente, al buon Zappa viene conferito anche l’incarico di seguire l’intemperante figlioccia di Donna Bambi, Giulia, ponendo in essere ogni stratagemma utile perché si presenti alla cerimonia di laurea facendo la felicità della sua borghesissima famiglia. Nessuno sa però che la ragazza è tutt’altro che in dirittura d’arrivo con la stesura della tesi, e – quanto ai futuri impegni professionali – ha piani di vita ben diversi da quelli ipotizzati dai suoi cari.

Nell’arco di pochi capitoli il ruolo di Zappa evolve, e da investigatore si trasforma in mentore della giovane ribelle, a cui saprà dare lo sprone necessario per arrivare all’ambito traguardo accademico con il minimo sforzo.

L’indagine intrecciata che si snoda nel corso del romanzo – in molti punti abbastanza surreale – diventa l’escamotage per raccontare al lettore la storia di Milano nel corso del Novecento, in particolare la Milano violenta degli Anni Settanta, quella edonista degli Ottanta e quella corrotta del successivo decennio. 

Il tono è scanzonato, la prosa spiritosa e accattivante, le digressioni storiche interessanti così come le citazioni in apertura dei capitoli; in alcuni snodi la trama (dal processo presso il Tribunale alla sessione di laurea) si fa volutamente surreale, così come grottesche si fanno le interazioni dei numerosi personaggi, il che rende il romanzo un’opera adatta agli amanti del cozy mystery più che del giallo di investigazione nel senso più classico del termine.

Il libro in una sola frase:

” Va bene essere l’investigatore al soldo della verità storica, va bene prendersi cura degli ultimi e dei dimenticati, qui però aveva a che fare con gente altolocata, una ragazza viziata, un vecchio pazzo mitomane, un biscazziere truffatore, un orologiaio ricettatore, la segretaria svampita di un ingegnere arricchito e, soprattutto, con una serie di sbattimenti solo per quattro soldi”.

Sabrina Colombo

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