Girl in snow



Danya Kukafka
Girl in snow
Bompiani
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Girl in snow  di Danya Kukafka è un ottimo e brillante esordio  che, con la sua storia intrigante, ci conduce alla scoperta della verità attraverso l’azione, la tensione e la profonda conoscenza degli animi dei tre protagonisti.
L’ambientazione, la storia, lo svolgimento e le indagini si sviluppano in un arco di tempo ristretto, iniziando da un preciso giorno d’inverno: mercoledì 16 del mese di febbraio dell’anno 2005, per concludersi dopo alcune settimane.
Girl in snow racconta dell’uccisione di una ragazza e del percorso per risolvere il casso e catturare il colpevole. Una cittadina come tante, nell’infinito habitat multirazziale degli Stati Uniti, Broomsville nello Stato del Colorado; ecco come la descrive la stessa scrittrice: “L’estrema periferia di Broomsville era piatta e aperta. Case fatiscenti germogliate accanto alla superstrada con i loro furgoni ammaccati e i capanni cadenti, bandiere americane stracciate che salutavano il vuoto. La gente laggiù viveva in un altro modo, sedevano su vecchi divani e guardavano la televisione sfuocata e bevevano tè freddo fatto in casa. Le case svanivano nel paesaggio. La gente svaniva con loro”.
In questo tranquillo e pacifico sobborgo nella vastità dello Stato del Colorado, si consuma l’ennesimo assassinio. Una ragazza appena quindicenne dai capelli biondi, tale Lucinda Hayes, viene trovata morta, dopo essere stata colpita alla testa, nei pressi del parco giochi della cittadina.
La cittadina è avvolta da una coltre fitta di neve che, caduta silenziosa, con i suoi grandi fiocchi bianchi, ha fasciato e nascosto tutto l’abitato in una sorta di quiete ovattata. Intorno tutto è calmo, i rumori sono attenuati, le strade sono buie e silenziose, i giardini circostanti sono disadorni e poco illuminati, e lì, nel parco, che tutti frequentano abitualmente, la neve ha coperto anche il corpo della giovane Lucinda Hayes, croce e delizia degli abitanti, amore ed odio dei compagni di scuola, ossessione per Cameron.
Dopo il ritrovamento del corpo, le indagini hanno subito inizio  condotte da Russ Fletcher, l’investigatore che dovrà ricostruire, non solo la vita ed i fatti accaduti a Lucinda, ma anche ritrovare un suo personale equilibrio sentimentale.
Sotto la candida ed immacolata immagine della piccola cittadina, affiorano, poco a poco tutti i segreti e le falsità che una comunità ipocrita può contenere al suo interno; allo stesso tempo, in questo romanzo, si indaga sulla differenza fra amore ed ossessione.
La tragedia viene esposta, raccontata, mescolata, ribaltata, dai tre personaggi chiave del libro: dal maggior indiziato Cameron Whitley, figlio di uno dei poliziotti di Broomsville, dal carattere solitario ed ostile, ossessionato da Lucinda – che ha amato ed ama ancora – ed assillato dai tantissimi flash di una notte di cui non ricorda quasi nulla. Cameron, non è solo un sociopatico, ma anche un voyeur che ama trascorrere le sue notti vagando nel quartiere, ammirando di nascosto Lucinda e la sua famiglia dal ciglio della strada.
L’altro personaggio chiave è il partner del padre di Cameron, l’ufficiale di polizia Russ Fletcher, incaricato di condurre le indagini, legato a Cameron e condannato all’infelicità; non conosce Lucinda ma deve comunque risolvere nel minor tempo possibile il suo assassinio.
Russ, per poter trovare ed accusare il colpevole dovrà innanzitutto fare pace prima con i suoi fantasmi nell’armadio, poi con i suoi segreti e deve, assolutamente allontanarsi dalla presenza di Cameron perché la situazione non lo rende per nulla lucido, imparziale ed obiettivo per poter formulare un giudizio calmo e sereno e non un valutazione offuscata sul vero colpevole.
Infine c’è Jade Dixon-Burns, una ragazza in età adolescenziale che vive in questa piccola comunità, dove il troppo dolore e la manifesta gelosia nei confronti delle “virtù” di Lucinda gli si sono fissati negli occhi cerchiati da troppo kajal; lei odia spudoratamente Lucinda, perché ragazza perfetta, intelligente, stupenda, irraggiungibile ed insuperabile. Jade è convinta che Lucinda, con i suoi modi, il suo carattere dolce, gli abbia portato via la serenità, e la gioia di vivere.
Questi, per sommi capi, sono i tre punti di vista che si incontrano nel libro per poter ricostruire la storia e la breve vita di Lucinda, ragazza che aveva già il mondo ai suoi piedi.
Girl in snow è un thriller dal gusto classico, serrato e tragico. Le domande che la gente si porge sono le intramontabili: perché proprio Lucinda, una ragazza perfetta; perché il suo corpo è stato adagiato su di una giostrina del parco giochi; perché sotto la neve; perché … Lucinda era bella, amata, stimata, e tutte le persone sono sgomente dalla crudeltà della vicenda.
Nel racconto ci si imbatte in personaggi descritti amabilmente e con saggezza dall’autrice, che, in fondo ci accompagna con mano sapiente alla soluzione che ci permette di giocare fra i vari interpreti principali e secondari. In esso incontriamo quindi: chi ama e chi perseguita, chi cerca chi guarda e chi spia, chi vuole cercare la verità con l’onestà e chi ha la propria vista e la vita offuscata dai troppi ricordi, un miscuglio di malinconico, solitario e di misterioso, proprio come i personaggi che sapientemente vengono descritti dalla Kukafka.
In Girl in snow l’autrice scava profondamente nella vita di ognuna delle figure, acquerellando una viva ed imponente tela, dove tutti concorrono e distraggono, nel contempo, alla ricerca della cattura del colpevole. In esso tutti si muovono velocemente per ricercare la verità, come appunto la stessa Jade asserisce: “Tutti cercano la verità. Ho paura che dovrò aprire la sua tomba”.
In effetti, i tre “conduttori” coinvolti nella storia: Cameron, Russ e Jade, devono comunque, per forza maggiore, affrontare e combattere innanzitutto contro i loro segreti più reconditi, portarli alla luce e dopo, trarne dal loro esame, sollievo, pace e tranquillità, oltre che la cruda ed inaspettata verità che a loro si è palesata.
Si avverte una lentezza nel racconto in alcune pagine, un tono più pesante, ed una certa incertezza, ma nel complesso, l’insieme dei tanti segreti che man mano vengono esposti e l’alternarsi dei racconti dei tre personaggi chiave, fanno sì che la lettura continui piacevole fino al suo epilogo sorprendente.
Si riconosce alla Kukafka, in questo suo primo lavoro, il merito di una scrittura tersa, nitida, chiara, scorrevole che esplora tra l’amore e l’ossessione, tra il guardare ed il vedere, i suoi attori esaminano la realtà e la memoria, in una corsa solo alla ricerca della verità.

Gianni Anastasio

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