Il misterioso caso di Villa Grada – Gavino Zucca



Gavino Zucca
Il misterioso caso di Villa Grada
Newton Compton
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Esce con Newton Compton Editori il nuovo romanzo di Gavino Zucca (Il misterioso caso di Villa Grada, pagine 416, giugno 2020) della serie dedicata alle avventure del tenente Giorgio Roversi, giovane carabiniere emiliano di nascita ma trasferito a Sassari per motivi disciplinari.
Nelle prime tre avventure il tenente Roversi si è dovuto, con mille difficoltà, ambientare nella cittadina sarda ed occuparsi di strani e misteriosi delitti nella Sassari degli primi anni ’60 dove, tra le vie di una città pacata e silenziosa, emergono brutali assassini e spietati criminali.
In questo quarto episodio della saga, Roversi – siamo nel capodanno del 1962 – decide di tornare a casa in licenza ma in realtà con lo scopo di affrontare un caso irrisolto che lo tormenta da anni.
Due suoi amici di infanzia, Roberto Della Grada e Flavia Lanzarini, entrambi appartenenti a facoltose famiglie bolognesi, sono accusati infatti di due distinti e (apparentemente collegati) omicidi e le prove a loro carico sembrano inconfutabili.
Eppure c’è qualcosa che non convince Roversi che per aiutare Roberto aveva già “forzato” l’indagine provocando il suo trasferimento in Sardegna; questa volta, se non vuole rischiare di distruggere definitivamente la sua carriera, il giovane tenente dovrà fare molta attenzione e muoversi con molta cautela.
Per fortuna, anche questa volta, Roversi potrà contare su un fedele alleato: Luigi Gualandi, ex ufficiale veterinario dell’Arma che decide di seguirlo sino a Bologna e lo affiancherà nelle indagini pur senza la collaborazione dei restanti, caratteristici, personaggi della autoproclamata “Squadra Speciale Villa Flora”.
Ha così inizio un’indagine molto intricata, che porterà Roversi e Gualandi a rileggere dall’esterno i passaggi dell’inchiesta ufficiale andando indietro nel tempo, nel tentativo di accertare, una volta per tutte, una complicata verità.
L’indagine procede con mille difficoltà ed ostacoli tra misteri della Bologna-bene, tra allibratori, stallieri e corse di cavalli (forse) truccate nonché intorno al grosso furto di gioielli che un prete missionario aveva affidato in custodia al padre di Flavia e tra i quali spiccava, per valore e fattura, un misterioso rosario cloisonné con crocifisso.
Romanzo ben scritto, prosa scorrevole, qualche squarcio vintage e intrigante nello sviluppo della vicenda; se, quest’estate, nonostante il Covid, riuscite a trovare un lettino ed un ombrellone sulla spiaggia portatevi il romanzo di Zucca che pur senza grandi approfondimenti psicologici e senza soffermarsi troppo nella descrizione dei personaggi e della ricostruzione storica, riesce tuttavia a costruire un giallo scorrevole, piacevole, con una buona dose di ironia e non troppo impegnativo.
Forse nella trasferta emiliana, il romanzo perde un po’ della “sassaresità” e della ambientazione che caratterizza positivamente invece i precedenti.
Purtroppo, come nei precedenti romanzi tanti, troppi indizi e particolari dell’indagine vengono scoperti per fortunose coincidenze.
Zucca, come altri autori italiani pubblicati da Newton Compton, fa parte di una schiera di giallisti che danno vita a romanzi divertenti e appassionanti, dallo stile classico e “leggero” che “fidelizzano” un loro target di lettori.
Inevitabile il pensiero corre alle collane di genere degli anni ’70 che Longanesi e Mondadori pubblicavano, con autori italiani e stranieri anche di pregio (da Franco Enna alla serie del commissario Sanantonio) e che avevano folte e appassionate schiere di lettori settimanali.
Penso che se è scritto bene, se la trama è intrigante, se il protagonista appassiona e se il finale non è scontato…un giallo merita di essere letto.

Giovanni Marcì

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