Mentre Torino dorme



Fabio Beccaccini
Mentre Torino dorme
Frilli
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Quarto romanzo per Fabio Beccaccini, che riporta in libreria il suo commissario Paludi (personaggio cult, goffo e altissimo, ben due metri, cinquant’anni il giorno dei Santi) con un nuovo caso. Sarà un’indagine dalle mille sfaccettature, dai tratti durissimi e intriganti, che parte da una invernale Torino carnevalesca, bagnata dal sangue e imbiancata da una nevicata coi fiocchi. Un’ indagine che costringe il commissario Paludi, reduce da un infarto a giugno dell’anno prima, tornato in ufficio dopo tre mesi di convalescenza, ma “disturbato” dalla sua sterile promozione a vice questore che l’ha spinto a chiedere un’aspettativa, a rientrare forzatamente al lavoro. Per affrontare e sbrogliare un caso intricatissimo, seguendo diverse piste, alcune legate alle mafie internazionali ammanigliate con la ndrangheta che, partendo dal Quadrilatero Romano di Torino, gli ex quartieri Fiat al ghetto di San Salvario, si diramano nei mille rivoli dell’est Europa.
Poche righe introduttive tanto per gradire: in pieno centro storico, Quadrilatero Romano, il titolare di una pseudo agenzia matrimoniale, che sponsorizza truffaldini incontri sentimentali, viene ucciso nel suo ufficio, crivellato da diciassette colpi di pistola.
Torino, giardinetti Italo Calvino. Due parcheggiatori abusivi trovano una ragazza crocifissa e massacrata in un magazzino abbandonato, dietro al campo da bocce. La ragazza verrà identificata come una prostituta serba, Rada Lavric. La sua esecuzione sarebbe dovuta a uno sgarro commesso alla rete di prostituzione che controlla la zona? Destreggiandosi anche tra questi misteriosi omicidi, Paduli dovrà addentrarsi in un’indagine impossibile: dalle case popolari al nuovo “ghetto” di San Salvario, dagli ex quartieri FIAT, alla collina che domina il Po. Una sottile linea rossa che porta dritta dalla periferia torinese alle altre pericolose periferie d’Europa. Cosa collegherà mai una madre surrogata di San Pietroburgo a un Bed & Breakfast di lusso di Torino? Un cinque stelle del centro di Varsavia a un autobus carico di aspiranti modelle che arranca verso la sua meta attraverso i paesini sperduti della Transilvania? Una bionda in grado di far girare la testa a chiunque, compresi i servizi segreti italiani, alla ‘ndrangheta calabrese che vuol espropriare la mafia rumena di Nicolas Chiper, vecchio nemico di Paludi, dal traffico internazionale di cocaina? Da Budapest alla frontiera moldava, dal Mar Baltico a Piazza Vittorio… Senza dimenticare un cartello sudamericano gestito da un’argentina da sballo.
Insomma, una criminale resa dei conti si è data appuntamento in città. Per il nostro commissario vice questore, un’indagine dalle mille facce che dovrà provare a sbrogliare in una Torino ancora invernale, oscura, bellissima, affascinante e magicamente descritta.
Una resa dei conti che pare sospesa tra il giorno e la notte, con una difficile e sanguinosa soluzione che lascerà Paludi solo, disincantato, con la nostalgia della famiglia e degli affetti che gli chiude la gola, ma con lo zuccherino di un caffè in compagnia.
Trama complessa che, snodandosi per strade diverse e lontane, riesce a convergere solo alla fine e bella scrittura fluida per un romanzo colto che ci regala irrinunciabili descrizioni ambientali torinesi e di tanto “altrove”.

Patrizia Debicke

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