Caro Andrea, au revoir.

Il ricordo di Andrea G. Pinketts nelle parole dei suoi amici.

Il ricordo di Franco Fallabrino

È morto l’ultimo uomo sulla Terra, ruggito tra le frasche metalliche di una macchina da scrivere rubata a un ladro su un pianeta discarica di contrabbando alcolico.
È morto e subito nasce Andrea G. Pinketts con l’abbreviazione vezzosa di Genio, poiché un uomo tanto sofisticato vestiva la scorza di pugile e usava l’arte povera del calembour, il gioco di parole: dal francese bredouiller, balbettare, la confessione del timido cuor generoso e infante racchiuso nel suo petto leonino.
Il sottoscritto ebbe l’onore di partecipare ai suoi banchetti e sentirlo russare come era concesso ai suoi veri benvoluti. Le sue nari da fumatore di sigari facevano tremare la Terra eppure usciva la mattina con peso d’elfo, uomo Peter Pan d’affetto materno da vero energumeno latino malgrado l’origine del cognome.
Dalla bella veduta sui giardini d’arte custodiva la sua stanza di scrittore nella birreria faro, eppure come una febbre lo invadeva la paura di aver visto ogni cosa e parlava di trasferirsi a Parigi. Erano vaneggiamenti di un profeta in ansia di sentire affetto intorno a sè non potendo dichiararlo, ragazzaccio di strada in un film noir in bianco e nero come gli sarebbe piaciuto celiare. Sapeva bene di non avere altra Parigi migliore di Milano e da lì non sarebbe mai andato via; ma a chi scrivi la parola fine? E la sua grassa risata da “Banda Bassotti” era un abbraccio che mi sta cominciando a stringere il cuore e inumidire gli occhi, caro Andrea, au revoir.

È possibile dare l’ultimo saluto al grande genio letterario milanese Andrea G. Pinketts presso la Casa Funeraria LUCE
Nova Milanese
via Evangelista Torricelli 1/A.

Il funerale si svolgerà sabato 22 dicembre alle ore 14.45 presso la Basilica di Sant’Eustorgio in Milano.

Potrebbero interessarti anche...