Bambini lupo – Vera Buck



Vera Buck
Bambini lupo
Giunti
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Un titolo che è tutto un programma per un libro forte e inquietante che avvince il lettore e lo tiene con il fiato sospeso.

Vera Buck è una giovane autrice tedesca che vive a Zurigo e Bambini lupo è il suo primo thriller che ha avuto un’ottima accoglienza nei paesi di lingua tedesca.

La storia è ambientata in una remota valle circondata da montagne alte e inaccessibili tra cui ha trovato rifugio una strana comunità apparentemente di stampo religioso. I suoi membri, quasi tutti uomini, non hanno mai rapporti con il villaggio a fondo valle che viene raggiunto solo da due adolescenti, Jesse e Rebekka, che frequentano la scuola e provvedono alle commissioni per tutta la comunità. Oltre a loro è presente anche un’altra bambina di otto o nove anni che non parla, ma si muove tra le montagne come nessun altro sa fare e che tuttavia non va a scuola, ma viene tenuta quasi del tutto nascosta dal padre.

La storia viene narrata in modo interessante e originale: ogni capitolo porta il nome della voce narrante, oltre a Jesse e Rebekka e alla bambina senza voce anche l’insegnante della scuola del villaggio e la giovane praticante in uno studio televisivo, Smilla, che ha vissuto un grave trauma all’età di sedici anni, Juli la sua migliore amica è stata rapita mentre le due stavano dormendo in campeggio libero e di lei non si è saputo più nulla.

Smilla sta portando avanti una sua personale investigazione sulla scomparsa e sulle scomparse insolitamente numerose di altre ragazze nella regione. 

Fin dall’inizio il lettore sa che tra le montagne esiste effettivamente un predatore che rapisce le ragazze e presumibilmente le uccide e a circa metà del romanzo l’autrice pone un chiaro indizio che rivela senza ombra di dubbio chi sia, tuttavia la tensione non diminuisce e con essa anche la voglia di arrivare al disvelamento.

Molto appropriata è la descrizione della montagna come un luogo sinistro e angosciante in cui i veri pericoli non sono i lupi a quattro zampe, ma quelli a due. Infatti Freigeist (Spirito libero) il lupo che Jesse ha salvato da cucciolo e ha allevato di nascosto alla fine salva letteralmente uno dei protagonisti.

I bambini lupo sono i bambini cresciuti tra le montagne, educati al silenzio e al nascondimento senza poter avere amici, anzi essendo scherniti e bullizzati dai ragazzi del paese, senza poter andare dal dentista e senza poter avere un futuro fuori dalle montagne.

Alla fine Jesse, che si rivela uno dei pochi personaggi maschili positivi, pensando al suo futuro dice: “Voglio poter decidere da solo. Voglio avere la possibilità di chiamare un medico se i miei genitori ne hanno bisogno. Voglio pensare a trovare loro una casa di cura. Voglio che mia madre sia felice. Non so ancora se posso lasciare la montagna come avrebbe voluto lei, ma non voglio neanche dovermi nascondere continuamente quassù.”

In conclusione questo thriller piacerà sicuramente a chi ha amato Fiori sopra l’inferno di Ilaria Tuti, perché vi si respira la stessa atmosfera cupa e misteriosa di una montagna oscura e lontana dagli stereotipi turistici.

Rita Garzetti

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