Cuori in trappola – Jennifer Hillier



Jennifer Hillier
Cuori in trappola
Fazi
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Sono tanti i temi scottanti che tratta Cuori in trappola, thriller di Jennifer Hillier pubblicato in Italia da un editore raffinato come Fazi. Una storia d’amour fou: Georgina, Geo per gli amici, finisce in prigione per la partecipazione all’omicidio, a sedici anni, della sua migliore amica, Angela, uccisa da, Calvin, il ragazzo violento e crudele di Geo, il quale dopo questo primo assassinio ne commetterà altri, sino a diventare lo strangolatore di Sweetbay, un mostro sanguinario. Georgina sconterà il suo debito con la giustizia, ma una volta fuori dal carcere tornerà a essere perseguitata da fantasmi che sperava di essersi lasciata alle spalle. 

Il cuore della protagonista è in trappola, imprigionato da un amore malato, che non è neppure amore ma violenza, fisica e psicologica, desiderio narcisista di possesso dell’altro. Ma se risulta facile definire il carattere di chi fa male, figure amorali come Calvin, anch’egli paradossalmente col cuore intrappolato da un legame torbido eppure indispensabile verso la protagonista, è molto più complesso entrare nell’animo di chi subisce, come in questo caso avviene a Geo, giovane intelligente e ambiziosa, con un padre che la adora e degli amici che le sono sinceramente affezionati. Eppure anche lei cade nella trappola, preda di un’attrazione erotica irresistibile, vittima dell’ingenuità dei suoi sedici anni e del desiderio di sentirsi la fortunata, la  compagna del maschio alfa. 

La Hillier descrive in modo molto efficace la psicologia di Geo,  la sua tenacia e la sua fragilità, il suo affetto autentico per Angela che però non le impedirà di  restare inerte ad assistere alla sua morte e, in seguito, di tutelare col silenzio il suo assassino. Ma è forse l’amicizia il vero filo conduttore del romanzo, non solo l’amicizia tra Geo e Angela o tra Geo e Kai,l’amico d’infanzia diventato poliziotto, ma anche il legame che si instaurerà in carcere tra Geo e Cat, l’anziana detenuta che non ha perso né l’ umanità né la fiducia nel mondo e che sostiene col sua affetto la ragazza per i cinque lunghi anni di carcere, in un contesto degradato, con leggi quasi ferine e tanta, tanta violenza. 

Sembrerebbe non esserci spazio per la speranza, in una storia così tinta di dolore e di sangue come quella di Georgina e Calvin, eppure l’istinto vitale, di sopravvivenza propria e di chi si ama, non si smarrisce neppure di fronte ai meandri più deteriorati e torbidi dell’animo umano. 

L’eroina della Hillier rimanda, soprattutto nell’epilogo, a certi personaggi di Camilla Lackberg, di fronte ai quali il lettore si sente spiazzato e pieno di dubbi. A questo risultato contribuisce la realistica descrizione del contesto in cui si muovono i personaggi, la liberal Seattle, connotata da una mentalità individualista e avida di successo e nel contempo ancora permeata di valori che tendono facilmente a trasformarsi in pregiudizi. 

Donatella Brusati

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