Il libro nero del mondo

La lettura del primo romanzo di Gabriele Dadati (lo scrittore piacentino esordì con la raccolta di racconti Sorvegliato dai fantasmi, uscito da peQuod nel 2006 e ristampato due anni dopo da Barbera) è invece formativa per capire che la scrittura italiana ha ancora la possibilità di presentarsi a livello europeo senza essere derisa.
E Dadati ottiene questo risultato attraverso la storia di un regista impegnato nelle riprese di un film tra il macabro e il drammatico su un serial killer cannibale. Storia che viene stravolta quando il regista viene rapito da un fanatico religioso. Il plot noir è sviluppato attraverso una scrittura psicanalitica dei personaggi e dei risvolti privati delle loro vite mezze felici, mezze professionalmente soddisfatte, mezze riuscite.
Una scrittura dettagliata senza però essere mai ridondante, che scava sui significati delle parole e se estrae i doppifondi. Certo, non un libro facile, anzi, ma se dai libri si vuole qualcosa, allora bisogna passare da questo tipo di approccio narrativo. Per emergerne dolorosamente soddisfatti.
Il libro nero del mondo- gabriele dadati - gaffi
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