Il pregiudizio della sopravvivenza – Paolo Roversi



Paolo Roversi
Il pregiudizio della sopravvivenza
Marsilio
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Ascoltare Paolo Roversi mentre presenta un suo libro è come bere una bibita frizzante e freschissima in una sera d’estate. Nella cornice della nuova biblioteca di Arconate, il 25 giugno, ha raccontato l’ultima avventura di Enrico Radeschi nel suo modo brillante e divertente, con un’energia travolgente, che rispecchia alla perfezione il suo più famoso personaggio, a cui assomiglia. 
Nella scrittura di Roversi, proprio come in un cocktail ben miscelato, si fondono la suspense, i momenti drammatici o tragici ben dosati, il movimento e l’azione, l’ironia e la battuta fulminea, lo stupore e il colpo di scena. Il ritmo è veloce, i capitoli brevi lo sottolineano, le frasi corrono o rallentano a seconda del momento, le parole sono quotidiane, essenziali, senza orpelli o ricercatezze che sarebbero inutili nel contesto, che vuole intrattenere e catturare l’attenzione, senza lanciare messaggi troppo impegnativi. 
La scrittura corre e il lettore la insegue, senza tregua, senza fiato.
Il “crescendo” va  verso il finale esplosivo, come in quelle colonne sonore dove gli strumenti a percussione e a fiato prendono il sopravvento risuonando nel cuore di chi ascolta. In questo libro c’è Mozart, leitmotiv dell’assassino e Bob Dylan, di Enrico. E nel finale sentiamo tuonare il Requiem di Mozart.
Il primo libro con Radeschi protagonista è “La confraternita delle ossa” del 2006, che introduce il giornalista di cronaca nera in giro per l’amata Milano in sella a una scassata Vespa del ’74, dipinta di giallo con la bomboletta (l’ormai famoso Giallone). Abilissimo hacker dall’intuito sopraffino, dà un aiuto fondamentale alle indagini del vicequestore Loris Sebastiani, scorbutico e brillante, un bel tipo che esprime le sue emozioni con i movimenti del sigaro spento in bocca:  a seconda di come è masticato, succhiato, fatto girare a destra e a sinistra dà segnali a chi lo guarda. Amico e fondamentale braccio destro è Chrestos Dukas, il Danese, che nella vita ha combinato proprio tutto ciò che è illegale e gira ovunque con un’iguana che striscia sotto i vestiti.
La serie è ormai all’ottavo libro e Radeschi ha un numero di seguaci altissimo: del resto la serialità è rassicurante, il lettore va a colpo sicuro. Milano rimane al centro dell’ambientazione, da coprotagonista, con vie, monumenti, locali, tutti esistenti e descritti alla perfezione, così come i cambiamenti occorsi negli ultimi quindici anni, dalle zone chic ai quartieri malfamati – per i milanesi è uno spasso riconoscere la città nelle pagine, vedersi immersi in quei luoghi noti o meno noti -. Ma Radeschi viaggia molto durante le sue avventure, fino alla Terra del Fuoco in Cartoline dalla fine del mondo e in “Il pregiudizio della sopravvivenza”  a Salisburgo.
Ora non è più cacciatore, ma preda, vittima di un nemico feroce, Hurricane, con cento facce e cento identità, che viene da un tempo lontano, lanciato in un perverso gioco di vendetta che vuole colpire anche gli amici di Enrico. Lui è sottoposto a una grande tensione, logorato dalla paura di non sapere quello che accadrà, è colpito nei suoi affetti fino a quando non prenderà una decisione drastica e azzardata per salvare la sua ragazza dalle grinfie dell’assassino, rischiando sua la vita e quella dei suoi cari. 

“L’incertezza del vivere senza sapere quando si verrà colpiti è molto peggio della certezza di sapere quando si morirà”.

La sua indagine, parallela a quella del vicequestore è decisamente illegale, ma il giornalista ha le mani libere e ha come compagno un delinquente, il Danese: i due non esitano a usare armi e mezzi criminali, ma si sa, il fine giustifica i mezzi. Radeschi avrà la conferma della solida amicizia che lo lega a Sebastiani e al Danese, pronti a morire per lui, preoccupati per la sua sorte, mai come ora in pericolo.

“…il pregiudizio della sopravvivenza …si verifica quando osserviamo le cose dalla prospettiva di chi è sopravvissuto mentre invece dovremmo concentrarci sulle ragioni per cui altri non ce l’hanno fatta” Radeschi, illuso di essersi protetto, ha solo fatto il gioco di Hurricane, che, alla fine, pare per un momento vincitore. Ma le risorse e le capacità del giornalista-hacker sono quasi infinite.
In mezzo a una vicenda così complessa e pericolosa riuscirà anche a svelare cosa si nasconde dietro le quattro Bad Girls, rapinatrici misteriose che irrompono proprio nel primo capitolo.
E, ovviamente, non mancherà di scrivere articoli da boom di visualizzazioni per l’ormai famoso portale MilanoNera!
I romanzi della serie si possono leggere in ordine sparso, indipendentemente uno dall’altro. Se volete però rispettare l’ordine cronologico
1 – La confraternita delle Ossa
2 – Blue Tango
3 – La mano sinistra del diavolo
4 – Niente baci alla francese
5 – L’uomo della pianura
6 – Cartoline dalla fine del mondo
7 – Alle porte della notte
7 – Il pregiudizio della sopravvivenza

Tiziana Viganò

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