Nascosta nei vicoli della Londra settecentesca, la piccola bottega di una speziale è frequentata da una clientela inusuale. Le donne di tutta la città sussurrano fra di loro il nome di una misteriosa donna, Nella, che vende veleni difficili da rintracciare e che possono essere usati contro gli uomini che le opprimono. Le regole sono poche ma ferree: il veleno non deve essere mai usato contro un’altra donna.
Nella Londra di oggi, una giovane storica americana, Caroline Parcewell, trascorre il suo anniversario di nozze in solitudine, fuggendo dai demoni che la perseguitano. Non si aspetta certo di ritrovare, nascosto nelle acque del Tamigi, un indizio che può essere la chiave per risolvere la serie di delitti perpetrati due secoli prima. Eppure le spire del veleno della speziale sono ancora pericolose, e qualcuno potrebbe non sopravvivere
Il libro scritto da Sarah Penner, e edito da Harper Collins è magico, non nel senso che narri di streghe o incantesimi, ma perché ha come protagonista delle morti inspiegabili, almeno agli occhi di chi guarda. In passato era comune morire di morte naturale, anche se quella morte aveva poco o nulla di naturale. Tutto quello che non si riusciva a spiegare non esisteva. Era male comune morire di attacchi cardiaci improvvisi, ma non si era in grado si conoscerne le cause. Si sarebbero potuti trovare con un’autopsia o esami tossicologici, ma nel settecento questi strumenti non esistevano. Le storie narrate in questo romanzo, si svolgono in due secoli diversi ma hanno tanti elementi in comune e attirano la curiosità del lettore. Ogni capitolo ci conduce al successivo e ci racconta un universo unico e incomprensibile: il mondo femminile, fatto di intrighi, misteri, dolori, tradimenti. Le protagoniste che ci accingiamo a conoscere sono speciali. Non passano inosservate. Entrano dentro e lasciano un segno indelebile. Leggere questo libro lascia mille sensazioni diverse, nessuna sgradevole. L’autrice ci fa assistere a uno spettacolo a metà tra un film e un dramma teatrale. Ciò che leggiamo lo vediamo. È davanti ai nostri occhi, in tutta la sua unicità .