Hulda Hermannsdóttir è ispettore della polizia di Reykjavik ed è appena rientrata al lavoro dopo una tragica vicenda familiare. Il caso che deve seguire riguarda una coppia di anziani ritrovati morti nella loro fattoria. Ma Hulda fatica a concentrarsi sulle indagini perché la sua mente ritorna inevitabilmente a quel che è successo nella sua casa pochi mesi prima, in un grigio Natale. Avrebbe dovuto vedere e capire e non riesce a farsi una ragione di quanto è avvenuto. Pagina dopo pagina apprendiamo come si sono svolti i fatti e in parallelo seguiamo quel che accadde in un luogo sperduto dell’Islanda orientale dove, sempre nei giorni del Natale, ha infuriato una tremenda bufera di neve. Einar ed Erla sono due anziani contadini che vivono in una fattoria completamente isolati dal resto del mondo. La bufera non li sorprende, sono abituati agli scherzi del freddo clima islandese. Quel che li sorprende invece è la comparsa di un forestiero che nel bel mezzo della tormenta bussa alla loro porta e chiede ospitalità. Chi è quell’uomo e cosa vuole da loro? È davvero chi dice di essere o nasconde un segreto? Erla da subito ha un brutto presentimento…
Quando Hulda vede i corpi e la scena del crimine inizia a porsi delle domande che via via troveranno risposte e chiariranno come si sono svolti i fatti in quella fattoria.
È un thriller cupo, come spesso lo sono i thriller nordici. Non sono tanto la neve e i cieli plumbei a determinare l’atmosfera, quanto le vicende scabrose che fanno da sfondo ai crimini che vengono commessi lungo il romanzo. Il grigiore è in realtà il riflesso di una società malata, dove l’apparenza inganna nascondendo insospettabili atrocità. Nulla è davvero come sembra. Non è idilliaca la famiglia di Hulda e non lo è neppure quella di Erla. E chi è Unnur, la bella e giovane ragazza che si affaccia alla vita e scompare in un tragico viaggio attraverso l’Islanda? Riuscirà Hulda a ricostruire la sua storia a trovare una spiegazione per la sua scomparsa?
Nel libro ascoltiamo tre voci di donne: Hulda, Unnur e Erla. Donne molto diverse tra loro, per età, lavoro, aspetto. Tutte e tre però sono alla ricerca di un qualcosa che manca nella loro esistenza. Sono donne insoddisfatte o provate da esperienze che le hanno segnate o arrivate a un punto di non ritorno. Nel romanzo poco per volta le conosciamo e vediamo come in qualche modo le loro storie si intreccino e come tutto acquisti senso nella soluzione che si prospetta alla fine delle indagini. Una soluzione inaspettata che vede vittime e colpevoli confondersi in un perverso gioco di specchi perché. appunto, nulla è come appare.
E la più emblematica è Hulda, una donna forte che sopravvive mascherando le proprie debolezze e tuffandosi a capofitto nelle indagini mentre cerca di non cedere di fronte ai profondi sensi di colpa.