E’ stata una piacevole sorpresa la lettura di In caso di necessità (Eclissi Editrice), uscito nel 2010 molto in sordina (l’autore ha fatto solo due presentazioni, nella sua città e nel paese confinante).
Divertente e ironico, la struttura del giallo è ben congegnata e alla fine tutti i particolari tornano. Protagonista è un amministratore condominiale sui generis, il ragionier Artemio Zanforlin, appassionato di libri e di letteratura, ‘Temio per la madre e ‘Tè per la moglie ‘Cè. Talmente appassionato da dare ai figli nomi presi a prestito dalla letteratura, Carlo Emilio (Gadda), Margherita (Yourcenar) e Zeno (dal personaggio di Italo Calvino). E’ un salvatore di libri che recupera ispezionando i sacchi di carta esposti la sera prima della raccolta differenziata e possiede una moto d’epoca con cui negli anni settanta girava con gli amici.
Un inquilino che funge da portinaio in un condominio viene trovato impiccato nel locale caldaia chiuso a chiave. In apparenza un suicidio, ma una chiave mancante e le luci spente insospettiscono Artemio che indaga. La fogna intasata, un’anziana inquilina molto informata e la “Luisona”, un’agente immobiliare lo aiutano a risolvere il caso. I personaggi sono tutti persone normali, pensionati, figli nullafacenti, impiegate, non può mancare un libraio che ha per commessa una bella ragazza altissima, che non capisce niente di letteratura e confonde i Nobel con gli Oscar ma riesce a prendere i libri dagli scaffali più alti senza salire sulla scala. Verbania diventa Verate, i nomi delle località sono leggermente modificati, solo chi è della zona riesce a identificarli. Da segnalare anche il lessico finale di quanto citato in forma occulta nel testo. Meritatissima la targa della giuria al Premio Stresa di Narrativa 2011.
Gianni Lomazzi vive a Verbania, è un imprenditore appassionato di cabaret. In caso di necessità è il suo romanzo d’esordio.