Libri per ragazzi: Jefferson – Jean-Claude Mourlevant

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Jefferson
Lo spinoso caso del detective più ricercato del paese
Rizzoli

Mourlevant, autore di raffinati e apprezzati libri per ragazzi, ha scritto un giallo inizialmente di indagine avvincente e divertente anche per i grandi, con un sottotesto non moraleggiante ma ricco di significati, più un altro più profondo. Nella paese degli animali questi camminano eretti, parlano, prendono libri in biblioteca, si innamorano e vanno anche dal parrucchiere. Come il criceto Jefferson – “72 cm. di coraggio e paura”, universitario al II anno di Geografia – che però trova il coiffeur Edgar, un tasso, con un paio di forbici nel petto ed è accusato dell’omicidio e ricercato dalla polizia. Per discolparsi decide di trovare l’assassino e con l’amico Gilbert, un maiale sempre allegro e scherzoso, si intrufola in un viaggio organizzato degli animali per visitare la città degli umani, perché gli indizi portano là, soprattutto il fatto che il parrucchiere tutti lunedì, quando chiudeva il negozio, partiva per Villebourg, dove pernottava in una stanza affittata sotto falso nome. Donne? Droga? O altro?
I due mondi paralleli sono distanti solo poche ore, divisi da una frontiera lasca, e la vita è come quella dei giorni nostri, con auto, telefonini, Internet, ed anche con un senso di superiorità degli umani che guardano gli animali come esseri inferiori, più in basso nella scala sociale ci sono gli animali da compagnia e poi quelli da allevamento e macellazione. E c’è un luogo orrendo, il mattatoio. Ma anche un gruppo di umani che cerca di documentare le immagini di quegli orrori. Nel finale il giallo diventa un thriller incalzante, drammatico, percorso però anche da lampi di fine ironia e robusta comicità, e i pacifici 28 del viaggio organizzato si trasformano in un gruppo d’assalto di cinghiali maiali volpi mucche galline gatti ecc. E non finisce qui, perché bisogna ancora tornare a casa con gli assassini ben impacchettati. Il messaggio animalista è evidente, ma sotto sotto ne corre uno più generale, profondo, umanista nel senso alto della  parola.
Da 9 anni

Fernando Rotondo

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