La lista dei sospetti è un thriller psicologico ambientato a Littleport, una cittadina che si affaccia sulla costa del Maine all’apparenza ridente luogo di villeggiatura, ma che cela nel suo interno segreti e misteri.
Megan Miranda è laureata in biologia al MIT e ha insegnato per diversi anni nelle scuole superiori, ora vive in North Carolina con il marito e due figli e si dedica alla scrittura di romanzi per ragazzi e per adulti.
La lista dei sospetti racconta di Avery, amministratrice delle case vacanza dei Loman a Littleport; orfana dei genitori in seguito a un incidente d’auto, ha vissuto con la nonna che però è venuta a mancare per un ictus quando la ragazza era all’ultimo anno delle scuole superiori. Arrabbiata e sbandata Avery ha vissuto ai margini della vita della città finché non ha incontrato Sadie Loman, figlia di una ricca famiglia del Connecticut, proprietaria di numerosi villini sulla costa che vengono affittati ai turisti. Le due ragazze diventano amiche e Avery viene assunta dal signor Loman per sovrintendere alle proprietà.
Sadie introduce Avery nella Littleport dei ricchi villeggianti e le due ragazze vivono in quasi simbiosi durante i mesi estivi per sei anni, poi l’incantesimo si spezza perché Sadie viene ritrovata sfracellata in mare ai piedi della scogliera.
L’inchiesta arriva alla conclusione che la ragazza si è tolta la vita e tutti sembrano accettare l’ipotesi di un grave malessere psicologico passato inosservato. Tutti tranne Avery che un anno dopo comincia a farsi delle domande circa lo stato mentale dell’amica e le circostanze della sua morte.
La polizia durante gli interrogatori dell’anno prima aveva stilato una lista di persone con cui aveva insistito per sapere dei loro spostamenti la notte della morte di Sadie: una lista di sospetti secondo Avery che parte da lì per una sua indagine personale che la porta a scoprire molti punti oscuri nella vita degli abitanti di Littleport e dei villeggianti. Purtroppo in cima alla lista c’è proprio il nome di Avery e le sue indagini non fanno che rafforzare l’ipotesi che sia lei la più probabile autrice del delitto, se di delitto si è trattato.
La voce narrante in prima persona è quella di Avery che ci conduce attraverso la sua vita di ragazza privata prematuramente degli affetti più importanti, ma che grazie ai Loman è riuscita a rimettersi in sesto. Tuttavia le sue indagini si snodano su un terreno accidentato e come dice uno dei personaggi del romanzo “Non ho mai visto così tanti bugiardi nello stesso luogo” Avery giunge alla conclusione di non potersi fidare di nessuno. Anche il lettore percepisce questa sensazione di non potersi fidare di nessuno dei personaggi, neppure della protagonista nella difficoltà di discernere tra verità e immaginazione.
Comunque non c’è da preoccuparsi: alla fine tutto sarà svelato e i cattivi saranno puniti mentre i buoni avranno la loro rivincita.