La piuma del diavolo



Minette Walters
La piuma del diavolo
Longanesi
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Il mondo è in guerra. Dalla Sierra Leone all’Iraq divampano conflitti cruenti, spesso combattuti da mercenari pagati da governi e multinazionali. Il numero dei cadaveri non ha più importanza. A volte neanche l’identità dei morti importa. Eppure la coraggiosa Conie Burns, inviata in Africa dall’agenzia Reuters, scopre inquietanti similitudini in una serie di efferati delitti ai danni giovani prostitute in Sierra Leone. Seguendo una labile scia di indizi individua in un mercenario inglese un pericoloso serial killer che nasconde i suoi delitti dietro la guerra. La prima volta nessuno vuole crederle e l’assassino le sfugge.

Ma, anni dopo, lo ritrova in Iraq e, questa volta, dal loro incontro Conie riesce a sfuggire a malapena, devastata nel corpo e nello spirito e si rifugia in un paesino apparentemente tranquillo dell’Inghilterra, in compagnia di un’amica. Ma il Mostro ha giurato di fargliela pagare ed è pronto a raggiungerla dove Conie si sente più al sicuro.

La violenza più forte e brutale degli stupri di guerra in apertura del libro sono il giusto incipit per questa storia che vuole far apparire ridicolo il nostro (di noi occidentali) modo di vivere rispetto alle molte situazioni violenti che si presentano in giro per il mondo. Possono essere in Sierra Leone o in Iraq, ma il risultato è che sul momento ci scandalizziamo per poi adagiarci nella tranquillità subito dopo.

In questo Minette Walters è davvero brava: ci mostra la guerra e gli stupri per poi mostrarci la grettezza della placida vita di provincia dove sembra tutto immobile, ma dove tutti si impegnano a sparlare di tutti. Forse anche troppo brava, la parte relativa alla vita di campagna sembra infatti troppo preponderante rapportata al resto del libro e rischia di far perdere il senso della storia al lettore.

stefano favaro

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