La star – Francesca Bertuzzi



Francesca Bertuzzi
La star
Giunti
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Sia la narrativa di genere americana che, più recentemente, il cosiddetto “filone scandinavo”, ci hanno insegnato a pensare allargando le nostre prospettive, con romanzi dove non c’è mai limite alla crudeltà di una mente malata. L’ambiente appare ristretto ad arte, claustrofobico, affinché il protagonista sia messo nelle condizioni di non avere scampo, che così aumenta la suspense. L’appassionato di thriller potrebbe avvertire perciò ne La star (Giunti Editore, aprile 2024) un’eco di déjà-vu, ma sarebbe un errore! Oltre a proporre un tema attuale, ovvero gli effetti dei meccanismi malati che ruotano attorno ai mass media, il valore aggiunto di quanto detto sopra è contenuto per una volta in un’opera prettamente italiana, che trova ambientazione nell’Isola d’Elba. L’autrice è Francesca Bertuzzi, non a caso anche sceneggiatrice, in grado di evocare scene che fanno presa sul lettore e lo inducono a “divorare” le pagine in tempi brevi. 

Ne La star imperversa un mare agitato, cosicché l’isola rimane inaccessibile e blindata, per evitare che un assassino scappi e la faccia franca. C’è però il rovescio della medaglia: l’omicida è presente sul posto, pericoloso proprio perché capace di tutto.

Ma chi è la “stella” che dà il titolo al romanzo? Una trentaquattrenne avvenente, scomparsa almeno tre mesi prima e rapita da un maniaco. Questo lo si può dire con certezza, perché il mondo intero ha seguito la sua sorte col fiato sospeso, in quanto il rapitore l’ha costretta a registrare dei video che poi puntualmente ha “postato” in rete. Filmati che sono diventati virali, attirando milioni di visualizzazioni. Quando la storia comincia, la starlette televisiva, che è anche arrivata seconda al concorso di Miss Italia e risponde al nome di Benedetta Canè, è riuscita a liberarsi. Di notte, su una strada isolata dell’Elba, la donna sbuca come un fantasma dinnanzi a un automobilista di passaggio, che la riconosce immediatamente e dà l’allarme.

Una volta in ospedale, la vittima chiede espressamente della cugina Arianna Canè, specificando che parlerà solo al suo cospetto. Arianna è una giornalista d’assalto a Milano, un tipo arguto quanto determinato, che si era sottratta all’isola d’Elba parecchi anni prima, a causa di un evento doloroso mai metabolizzato. E che accetta di recarsi dalla cugina, perché è ambiziosa. “Era l’occasione della vita. Non importava quanto le sarebbe costato: ci si vende anche l’anima per un’opportunità del genere.” Una volta coinvolta Arianna nell’indagine, Benedetta dichiara quindi alla polizia di essere stata segregata dal suo aguzzino in una grotta, situata in uno spazio remoto e impervio dell’isola. Carnefice che, per altro, lei è riuscita a colpire a morte prima di fuggire.

Inizia così nei boschi una caccia al luogo del sequestro e del cadavere del carceriere, capitanata da Benedetta stessa, determinata a concludere la storia una volta per tutte. Ma quando la squadra giunge sul posto, per qualche misterioso motivo il corpo del maniaco è scomparso. 

Il morboso interesse verso le telecamere diventa protagonista alla stessa stregua dell’Isola d’Elba, cornice perfetta col suo mare gelido e furioso. Una landa desolata perché fuori stagione, col buio pronto a ghermire a ogni passo. 

I colpi di scena sono tanti, così come gli spunti investigativi offerti. La realtà forse può essere intuita, specie se si è fan del primo Dario Argento (lungi da me dirvi quale film!), però ciò che stupisce è come l’autrice riesca a condurre per mano il lettore verso la soluzione. Gli indizi ci sono, disseminati tra le pagine, per cui è appassionante cercare di precedere la conclusione e “beccare” il colpevole. Un finale che, seppur conclusivo, resta aperto a un prosieguo. Speriamo dunque che sia così, anche perché i personaggi che ruotano attorno alla giornalista Arianna Canè sono interessanti. Nonché rimane una questione in sospeso, che vorremmo proprio venisse ripresa. 

Cristina Biolcati

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