Libri per ragazzi: I ragazzi della fossa – Cristina Brambilla

Cristina Brambilla
I ragazzi della Fossa
Pelledoca  

L’ambientazione (volutamente) indefinita, potrebbe essere in Italia o in Romania, ma fatti, significati e nomi dei personaggi rivelano un’intenzione più ampia, se non universale. La Fossa è il quartiere che prende il nome dal carcere che vi si trova, gli abitanti si dividono in criminali, a loro volta “onesti” perché rispettano un codice di regole mentre altri no, e “ingranati” ovvero integrati in un sistema fatto di lavoro faticoso e vita tirata con i denti. Boaz è il capo dei criminali che regna mediando le dispute, la sua parola decide. Zad è suo nipote tredicenne vissuto in carcere fino alla morte della madre uccisa in una rissa. Melissa la migliore amica di Zad, quasi innamorata, è figlia di una criminale sposata per amore con un ingranato. Quando il boss muore e il notaio apre il testamento spuntano altri due cugini, il bellissimo Lorant che pensa solo ai cavalli e la travolgente pianista Rhim, figli di un figlio degenere di Boaz che ha scelto di andarsene per una vita perbene.

Il testamento lascia la sontuosa casa al figlio, ma i tre nipoti e Melissa, che Boaz considera una di famiglia, hanno una settimana per cercare il tesoro che ha nascosto per loro: “Usate la testa e il cuore, ragionate come criminali onesti”. Boaz aveva la passione per l’enigmistica che condivideva con Zard e Mel. La vicenda si sviluppa come una caccia al tesoro attraverso enigmi che portano ad indizi che rinviano a nuovi enigmi e così via: le costellazioni, i pesci, la guardia del drago, la lettera, la scritta sul muro con il teschio i cavalli di plastica…

Veniamo così a conoscere i problemi della famiglia di Mel, che scopre fra le altre cose anche di aspettare un fratellino; la vita di Boaz criminale onesto; i sogni dei ragazzi: Mel sistemare la famiglia, Lorant avere un maneggio, Rhim formare un’orchestra, Zard frequentare l’accademia militare. E c’è anche qualche segreto e sorpresa. Brambilla ha scritto non solo un bella avventura di formazione giovanile al passaggio tra infanzia e adolescenza, ma anche una storia di “sbagli e difetti, di senso di colpa e desiderio di redenzione” di un vecchio criminale onesto (si fa per dire).
Da 11 anni

 

Fernando Rotondo     

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