Inganno, primo episodio della promettente Doggerland series, arriva in Italia pubblicato da SEM – Società Editrice Milanese e rappresenta il “vero” esordio letterario della sua autrice, Maria Adolfsson, che grazie a questo titolo aggiunge il proprio nome a quello di una fortunata scuola di scrittori nordici particolarmente apprezzati dagli appassionati del genere giallo.
Felsteg – titolo originale dell’opera – si veste delle atmosfere fredde e crepuscolari tipiche dei paesi scandinavi e porta con sé il fascino di una scrittura che indugia nelle descrizioni, accompagnando i lettori in luoghi “lontani”, la cui aura ricca di mistero conferisce alla narrazione quel taglio speciale, scandito da ritmi lenti e da una spiccata attitudine all’introspezione psicologica.
Maria Adolfsson accoglie le istanze di un filone dalle caratteristiche già ben delineate e, oltre che alla risoluzione del mistero, concede spazio alle dinamiche personali dei suoi protagonisti attardandosi sulle questioni irrisolte, soffermando l’attenzione su tutti quei risvolti esistenziali che fanno di essi degli attori sociali. È in particolare nella figura della detective Karen Eiken Hornby che queste prerogative acquistano maggiore efficacia: è un’anti-eroina la protagonista di Inganno; incarna la complessità e le tribolazioni di una vita normale; è segnata dal dolore, dai sensi di colpa e dalla necessità di chiudere con un passato troppo ingombrante da cui tenta di fuggire rifugiandosi nell’alcool, lasciandosi assorbire totalmente dal lavoro e facendosi coinvolgere da uomini sbagliati.
Una mattina particolare, quella che segue l’Oistra, la grande festa delle ostriche a Doggerland, fa da sfondo all’inizio del romanzo: Karen viene chiamata a dirigere le indagini sull’omicidio di una donna. Si tratta dell’ ex-moglie di Jounas Smeed, comandante della divisione crimini della polizia di Doggerland e suo capo, col quale, proprio alcune ore prima, l’investigatrice dopo l’ennesima scelta avventata, ha trascorso la notte. Nonostante le difficoltà legate alle circostanze e all’ostilità dei colleghi, la detective affronta con scrupolo il compito assegnatole non fermandosi alle apparenze che vorrebbero il caso risolto e comprende che, forse, la verità potrebbe essere legata a una telefonata che risale alla primavera precedente: è il passato che si fa custode di una realtà insospettata e spiazzante.
L’ambientazione, seppur, fittizia dell’arcipelago delle Doggerland, situato nel Mare del Nord tra la Gran Bretagna e la Scandinavia, è ricca di suggestioni concrete e diviene lo scenario in cui, oltre all’omicidio, si consuma la complessa meccanica delle interazioni e dei mutamenti collettivi, si mettono in rilievo le questioni femministe – incarnate dalle difficoltà di integrazione lavorativa in un contesto maschile come quello della polizia – e si scandaglia, con lucida e riflessiva precisione, l’universo delle relazioni umane.
Inganno
Mariella Barretta