Virus



alessandro canassa vigliani
Virus
pulp
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Mettiamo subito in chiaro che il libro, a dispetto del titolo, non tratta di una malattia, o meglio, non di una forma tradizionale di malattia. Insomma, non fatevi ingannare dal titolo. Ma allora, se non si tratta di una malattia ˗ ma potrebbe anche esserlo ˗ di cosa parla questo romanzo?

Un semplicissimo binomio: Virus = TV. Insomma una sorta di denuncia del sistema televisivo celata sotto la maschera di un romanzo noir. Il protagonista, Max Ribaldi, che Alessandro Canassa Vigliani descrive minuziosamente in apertura, quasi a voler fugare ogni dubbio, potrebbe essere uno dei grandi magnati proprietari televisivi. Silvio Berlusconi? Sì, questo è il primo nome che subito si potrebbe associare a Max Ribaldi, ma anche un Rupert Murdoch potrebbe calzare perfettamente i panni del protagonista di Virus.

Nel romanzo Canassa Vigliani ci guida, come un perfetto Cicerone, all’interno del sistema televisivo, quello pubblico, un po’ – anzi molto ˗ in stile Mediaset, incentrato com’è su Veline e Reality Show, mostrandocelo attraverso gli occhi di uno dei suoi pezzi da novanta, Max Ribaldi appunto, che a sua volta lo vede scorrere sullo schermo di un televisore. Ma perché il protagonista, invece di muoversi direttamente all’interno del mondo televisivo vede la TV da lui stesso creata attraverso il display di un apparecchio televisivo? Se sono riuscita ad attirare la vostra curiosità, leggete Virus di Alessandro Canassa Vigliani e troverete la risposta.

chiara perseghin

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