Libri per ragazzi: I segreti di Acquamorta. Notti di Paura. Fabio Geda e Marco Magnone


Fabio Geda e Marco Magnone
I segreti di Acquamorta. Notti di Paura
Mondadori

Nel secondo thriller della serie, con elementi strani, inspiegabili, ritroviamo i quattro dodicenni, Edoardo, Nadia, Rachele e Liaqat, insieme al maestro Leone e (assente) suo nipote Orfeo, il quindicenne impegnato a riparare i torti e ingiustizie misteriosamente scomparso mentre era in barca sul lago e che comunica ai ragazzi con improvvise visioni, che sono immagini flash di pericoli o indizi per rivelare e sciogliere misteri. Liaqat è un profugo afghano orfano che vive con il fratello maggiore Hassan. Edo ha due mamme, cosa vista come “normale”, ordinaria (è la prima volta, almeno per chi scrive, leggere in un libro per ragazzi “lesbica” non come termine offensivo, ma in un contesto familiare e scherzoso: “Certo che sono stata proprio fortunata…A trovare una lesbica di destra” dice una all’altra discutendo dell’elezione del sindaco in paese). La famiglia di Nadia, di origini sinti, gestisce il parco acquatico del paese. I personaggi reggono bene la storia. 

La gente è impaurita e arrabbiata per due bande, una cinese e l’altra di estremisti di destra, che si contendono il dominio. E c’è chi soffia sul fuoco, è il caso di dire. Scoppia un incendio in una palazzina occupata da cinesi che vivono in condizioni di miseria e degrado. Poco dopo va a fuoco il caffè Italia e muore il proprietario; Hassan viene fermato come colpevole da un commissario prevenuto e non ha un alibi per quella notte. La cruda realtà incontra il paranormale.

Le visioni che Orfeo manda ai ragazzi, e che si annunciano con uno sfarfallio di luci, mal di testa e sapore metallico in bocca, rivelano, tra altre scene dapprima incomprensibili (persone in fuga, altre che saltano sui tetti, cappucci, fiammiferi, gatti…), un particolare comune: entrambi gli attentati sono provocati da bombe molotov. I nostri cercano di dimostrare l’innocenza di Hassan e alla fine…chi trova un balcone trova un tesoro.  Le visioni non sono descritte, ma disegnate a carboncino bianco e nero di grande allusività/evocatività/enigmaticità da Sonia Bertorello, che meriterebbe di essere terzo nome di autrice in copertina.
Da 11 anni

Fernando Rotondo

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