Libri per ragazzi: Il cuore in guerra – Sara Magnoli


Sara Magnoli
Il cuore in guerra
Pelledoca

Nel 2011 Roberto Denti, fondatore a Milano della prima libreria dei ragazzi, pubblicò con la raffinata editrice Pulcinoelefante una pregiata plaquette intitolata I promessi sposi (riassunto): “Due ragazzi si volevano molto bene ma un orco cattivo non voleva che si maritassero. Dopo tante vicende l’orco morì: i due ragazzi si sposarono e vissero felici e contenti”. Una storia eterna, che Sara Magnoli ha trasportato ai nostri giorni, ma, pur mutando contesto, trama, personaggi, morale se vogliamo, la storia è rimasta quella di Fermo e Lucia, titolo originario del capolavoro di Manzoni, attingendo anche alla cronaca attuale, però.

Noura, quindicenne migrata dal Pakistan, il cui padre è scappato con un’altra donna, è molto amica di Jinny (Siham) che vive in una casa famiglia perché ha rifiutato il matrimonio combinato con un uomo più grande di 30 anni. Noura è innamorata di Lorenzo, ragazzo gentile, bravo al computer, che gioca a basket, compone musica rap e la ricambia. Questo scatena Rudy, bullo prepotente e violento, che vuole mettere le mani su di lei. Così manipola Jinny, innamorata di lui, per poter ricattare Noura con foto compromettenti a una festa, e convince il potente zio, padrone della fabbrica del paese, a far trasferire, grazie alle sue amicizie politiche, la professoressa che proteggeva Noura. Il parallelismo con i personaggi del romanzo del Manzoni è evidente, e pure con qualcuno della cronaca più nera. Ce n’è anche uno che ricorda, molto alla larga, l’Innominato. La svolta avviene quando Lorenzo trova delle immagini dal satellite che mostrano strani movimenti fuori della fabbrica dove lavorava il papà di Noura, poi sparito. Tutto torna, ma qualcuno non può più. 

Magnoli, che ha sempre amato il grande romanzo, versione originale e successive varianti comprese, nella postfazione confessa di aver trovato in Fermo e Lucia “un’anima noir molto più spiccata”, così da provare a farne “una rilettura molto liberamente ispirata”, per convincere i giovani ad “assaporare la contemporaneità di un classico”. Che – come diceva Eco – a scuola ci hanno insegnato a odiare.
Da 11 anni  

Fernando Rotondo

Potrebbero interessarti anche...