Mi piacerebbe vedere Sibil crescere. Intervista a Marco Scardigli.

Marco Scardigli, da poco in libreria con Sibil, Rizzoli, ha cortesemente accettato di rispondere a qualche nostra domanda.


Marco ti chiedo subito da dove nasce l’idea di dare vita a una protagonista come Sibil e quanto hai amato scrivere di lei?
Non so bene nemmeno io come sia nata Sibil. Di certo da alcune letture sulle “spine cerebrali” e sui collegamenti diretti fra cervello e tecnologia. Poi dall’osservare che oggi tutti facciamo cieco affidamento su una “mente esterna” che sa un sacco di cose: Internet. Infine ho “urtato” alcuni aspetti della psicologia, per via di mia figlia che segue quella strada e per altre ricerche: questo ha fatto sorgere nuove domande e mi ha dato input importanti per creare il personaggio. Diciamo che Sibil è venuta al mondo a strati successivi e, man mano che si formava, acquisiva anche una sua individualità e umanità. 

Parliamo della “squadra” delle investigatrici del tuo romanzo, che non sono poliziotte, ma finanziere. Una scelta originale che dona molta credibilità alla storia che racconti e affascina molto chi legge. Hai mai incontrato nella vita reale qualcuna che assomigliasse a Marisa o alle sue colleghe?
Nella mia vita ho avuto la fortuna di incontrare tante grandi donne (e una l’ho sposata), ma non i miei personaggi. Marisa, Mary e Lalla sono parti della fantasia, però come succede per ogni invenzione, germinano da ricordi, suggestioni, dettagli. L’unico personaggio agganciato alla realtà è Cino Peressi, nato dalla fusione di due persone a cui ero molto affezionato e che, per motivi diversi, ho perso per strada.

Il tuo ultimo romanzo fa pensare un tema di cui si parla da moltissimo tempo: le enormi capacità del cervello umano e il fatto che la maggior parte delle persone ne usino solo una minima parte. Aver reso Sibil speciale e allo stesso tempo del tutto umana è in qualche modo una cosa che ti sembra possa verificarsi nella realtà? 
Uno delle mille incognite del futuro è se il cervello umano sia adeguato a gestire l’infinità di input che possono arrivargli dal mondo informatico: una miriade di dati a disposizione e un cervello forse troppo piccolo e lento per utilizzarli. Credo che in questo campo siamo solo all’inizio di una lunga marcia in cui biologico e digitale dovranno trovare il modo di convivere. È una grandissima opportunità e un grandissimo rischio: mi sembra che sia un argomento decisivo per il nostro futuro di cui si sa e si parla molto poco.

Tu sei un esperto di storia militare e infatti hai pubblicato libri su battaglie e su generali, ma anche tanta narrativa. Come cambia la tua scrittura a seconda dell’argomento che decidi di affrontare nei tuoi libri?
Ovviamente la scrittura è differente, ma spero che ci sia un elemento comune: il tentativo di essere sempre semplice e lineare. Cioè chiarire prima le cose dentro di me, e poi scriverle. In un paio di saggi ho inserito una citazione di Einstein che è un po’ un mio mantra: “Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna”. Questo dovrebbe valere per ogni forma di scrittura, credo.

Ritornando a Sibil questa è senza dubbio un personaggio magnifico di cui difficilmente i lettori si possono dimenticare; e quindi ti chiedo, tornerà in qualche tuo scritto futuro, magari anche solo in un cammeo?
Non lo so: Sibil ha visto la luce solo pochi giorni fa e non sa ancora bene cosa farà da grande. Molto dipenderà, credo, da come verrà accolto questo libro. A me, francamente, piacerebbe vederla crescere e ho anche un paio di idee a proposito.

Ce l’hai un posto del cuore dove di solito ti metti a scrivere o semplicemente a ordinare le tue idee?
Io lavoro in uno studiolo dove non ci sono libri di svago, cose da sgranocchiare e giochi: solo così riesco a produrre qualcosa. E poi c’è una casa sul lago Maggiore dove tutto è giusto e ogni cosa si trova al suo posto: ma questo credo si possa intuire da alcune pagine di Sibil.

MilanoNera ringrazia Marco Scardigli per la disponibilità.
Qui e qui le nostre recensioni a Sibil

Antonia Del Sambro

Potrebbero interessarti anche...