Giallo di mezzanotte



Franco Matteucci
Giallo di mezzanotte
Newton Compton
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Giallo di mezzanotte – Le indagini dell’ispettore Santoni
I libri di Matteucci non si leggono e basta, ma si vivono, sprofondando direttamente nella storia. Infatti con, l’ispettore Marzio Santoni, alias Lupo Bianco, lucida mente d’investigatore, olfatto sopraffino, testa ben allenata che si lascia guidare dall’istinto e dubita delle coincidenze, in veste di apripista e testimone, si sale subito di quota. Insomma godiamo i vantaggi di un’acclimatazione e un adattamento immediati e, già alla quarta pagina, cominciamo anche a riconoscere i profumi e a percepire gli stati d’animo di tutto un ambiente montano descritto con la cura e l’attenzione di chi lo conosce davvero e lo ama. Lupo Bianco, tutore della legge a Valdiluce è un bell’uomo, alto, possente con lunghi capelli biondi. La sua appartenenza da sempre al paese fa sì che talvolta (non sempre) riesca a superare la connaturata omertà sei suoi concittadini. Ama la natura, gli animali, tanto che ha una pseudo famiglia domestica da nutrire benevolmente fatta: dal riccio Arturo, dal topo Mignolino, dal pipistrello Puppy e dal branco di formiche capaci di prevedere il tempo che farà. In questo nuovo capitolo della serie, la famiglia si allargherà con l’adozione di Romeo, un simpatico e ostinato cagnetto rimasto orfano. Piena estate: Anche stavolta, Marzio Santoni dovrà pagare la sua annuale cambiale ricorrente, e cioè garantire il servizio d’ordine in occasione di un locale rito arcaico, la festa più importante dell’estate a Valdiluce: la “Caccia al Dau” (Dau = mitologica specie di capretta che dovrebbe scorrazzare nottetempo per le vette). Ogni anno infatti richiamate dall’eco dell’ avvenimento, centinaia di persone si radunano in alto, nel bosco della Verginetta, per catturare questa loro leggendaria preda, muniti di un sacco e di un campanaccio. In realtà, allo scoccare della mezzanotte, il via alla caccia al Dau, regala succose occasioni alle coppie convenute per offrirsi nuovi amori, fantasie o sfrenati piaceri. Stavolta il compito di Lupo Bianco e della sua squadra però sarà più impegnativo del solito perché Diana Caselli, giovane chiacchierata ma famosa star televisiva, che conduce per la Fly TV il gettonatissimo programma quotidiano Il Cuciniere, ha accettato di essere madrina e ospite d’onore della “Caccia al Daü”. E viste le caratteristiche al limite dell’orgiastico della manifestazione, il parroco e le vedette (gruppo delle Mirtillaie, donne anziane del luogo che sanno tutto di tutti e comunicano tra loro via Internet: nulla sfugge ai loro occhi e orecchi fini ma ingombranti) hanno deciso di contrastarla inutilmente con una santa processione. E forse non sbagliano perché Diana Caselli, bella ma ambigua quanto lo sfavillante mondo dorato per cui lavora, denso di ricatti, volgarità e compromessi soprattutto per le donne (tema molto attuale negli ultimi mesi) sta giocando con il fuoco. Lei e il suo nuovo nerboruro amante, il latin lover maestro di sci Franz Sitter, non lo sanno ma la notte di festa di Valdiluce appena rischiarata da una nera luna sta per trasformarsi in un pericoloso intreccio di terrore. Ben presto la morte colpirà la guida alpina e bracconiere Fernando Salvini. All’alba poi, la scomparsa e il successivo ritrovamento di Diana Caselli e di Franz Suitter, apre il sipario su uno spaventoso mistero. I due amanti sono stati seguiti in un luogo segreto e trafitti, mortalmente abbracciati insieme, da una fiocina scagliata da un tiratore scelto servendosi di una carabina lancia arpioni. L’orologio al polso dell’uomo, scheggiato dalla punta dell’arma assassina, si è bloccato sulla mezzanotte. Con tutta l’opinione pubblica e le autorità che gli fiatano sul collo, l’ispettore Marzio Santoni detto Lupo Bianco, con il suo fedele assistente Kristal Beretta, dovranno scavare nel torbido legato all’evanescente mondo televisivo e sbrogliare due diversi omicidi. Inchiesta complicata e spiacevole per Santoni perché per individuare il colpevole sarà costretto a finire sotto la luce dei riflettori e mettere insieme le tessere di un puzzle bagnato di odio e di sangue, districandosi in un groviglio di misteri, tra i vari sospettati e i pochi indizi reperibili. In continua crescita, episodio dopo episodio, il personaggio di Kristal Beretta, aiutante di Lupo Bianco che si nutre o almeno pare di cioccolatini. Il suo rendimento investigativo lievita alla pari del suo smodato consumo di Mon Cheri, Rocher e Smarties ( lo dico e lo penso, il produttore lo dovrebbe assumere come promoter ufficiale). Concepito come un enigma, Giallo di mezzanotte che parte come una festa galante in Val di Luce , finisce invece a morti ammazzati. E tuttavia l’impatto con il delitto ancora una volta è smorzato dalla lieve ironia dell’autore nel portare in scena i personaggi e il dramma – in cui persino l’angosciante ansito dell’assassino pare nascosto dal frusciare del vento attraverso i rami – che si compie in modo spettacolare, quasi a mo’ di trucco cinematografico/televisivo nello splendido scenario del giardino degli Edelweis ( individuato dall’autore come l’Orrido di Botri, indimenticabile per chi, come me, conosce bene Bagni di Lucca).

Patrizia Debicke

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