I buoni vicini – Sarah Langan



Sarah Langan
I buoni vicini
SEM
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Maple Street, periferia di Long Island.
Un quartiere apparentemente perfetto, dove scorrono vite di persone apparentemente felici e appagate; dove ogni genitore adora i propri figli, il proprio lavoro, la propria casa. 
Un agglomerato di abitanti modello che abitano l’illusione di una vita priva di angosce e problemi. Abitanti che attraversano i giorni senza evidenti preoccupazioni, fasciati nella falsa convinzione di possedere ogni forma di sicurezza e di non essere travolti dalle difficoltà di un mondo che si evolve rapidamente. 
Tutto prosegue normale. 
Tutti nuotano nella loro normalità, che verrà interrotta dall’arrivo di una nuova famiglia, anticonformista e diversa, dove il padre Arlo Wilde è una rockstar ribelle, la madre Gertie è una ex reginetta di bellezza insoddisfatta e angosciata e la figlia Julie è un’adolescente senza freni e apparentemente senza paure. 
Questa nuova famiglia viene accolta da Rhea Schroeder, un’insegnante solitaria e senza amore e con un passato oscuro forse da nascondere. 
Si diventa “amici”. Ci si incontra, nelle sere d’estate, ci si diverte, si parla , si racconta troppo.  E quando troppo si dice, troppe diventano le tensioni e le incomprensioni. 
In questo vortice di inadatte confessioni, la vita prosegue incerta e a volte falsa fino a quando un giorno una enorme voragine si apre sulla strada in un parco vicino al quartiere e Shelly, la figlia di Rhea cade nel vuoto. 
La tragedia si trasforma immediatamente in accusa e in pubblica gogna per i Wilde, i “vicini diversi”.
È un libro ben scritto I buoni vicini, ultima fatica letteraria di Sarah Langan. 
Un libro che coinvolge, raccontando con naturale chiarezza, e esplorando in maniera dissacrante i rapporti tra vicini,   di un mondo dagli apparenti colori tenui che con facilità estrema si trasformano in sfumature di sangue.
I personaggi sono ben delineati e caratterizzati. Hanno l’aspetto di chi indaga nell’altrui e nel proprio animo, la voce di chi cerca – in modi diversi e con finalità diverse – l’affermazione del sé. 
L’ambientazione è quell’affascinante e unica zona costiera americana, poco lontana dalla grande mela, su cui ognuno vorrebbe metter piede almeno una volta nella vita.
Lo scandire della narrazione alterna tempi lenti e veloci, non sempre dosati perfettamente; il lettore deve adeguare la sua lettura al cambio di questa velocità.    
Non mancano però, a tratti, tensione e crescita dell’aspettativa. 
L’opinione pubblica è il vero protagonista di questa storia, quel giudizio e modo di pensare collettivo che rende la maggioranza dei cittadini avvolti dallo stesso pensiero su di un argomento. Il problema sorge quando l’argomento fa parte della sfera troppo privata di una persona. 
Allora l’intelaiatura di valori, non sempre reali ma spesso falsi, e il sistema di credenze a cui la collettività si adegua possono invadere la vita di una famiglia e marchiarla, con inchiostro indelebile, di diversità. 

Brunella Caputo

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