L’ultimo volume della trilogia di Millennium, a meno di un mese dall’uscita, è già alla 4° ristampa e ha venduto 360.000 copie. Evidentemente le sorti di Lisbeth Salander, lasciata moribonda alla fine del secondo volume, stanno a cuore a moltissimi lettori. E ce n’è motivo.
La nostra eroina infatti è vittima, dall’età di 12 anni, di un complotto politico di proporzioni tali che la sua scoperta potrebbe mettere a dura prova le stesse basi del potere svedese. Riuscirà il suo amico Mikael Blomkvist, giornalista investigativo della rivista Millennium, a scoprire chi sono gli artefici del complotto e a salvare Lisbeth da una condanna che sembra inevitabile e che la costringerà per sempre in una clinica psichiatrica?
Attenti: anche se si tratta di una spy story che assume a tratti sfumature poco realistiche, cosa per altro tipica delle spy story, e che risulta un po’ eccessiva per il numero e la qualità delle sue vicende secondarie, La regina dei castelli di carta potrebbe mettere seriamente in pericolo il vostro matrimonio o il vostro posto di lavoro. Avvincente come ogni volume di questa serie, desidererete solo continuare a leggere.
Tra gli appassionati di Larsson è aperto il dibattito su quale sia il miglior volume della trilogia. Io vi consiglio di leggerli tutti e tre, a meno che non amiate la letteratura essenziale: in questo caso la minuziosa descrizione degli ambienti e dei personaggi, anche se accompagnata da una trama che non perde un colpo, potrebbe annoiarvi mortalmente. Ma se sarete disposti a lasciarvi trasportare nel mondo di Larsson, allora, buon viaggio.
