Il mestiere più antico del mondo?



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Il mestiere più antico del mondo?
Elliot
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Il mestiere più antico del mondo?, antologia Elliot a cura di Marilù Oliva. Racconti di Dacia Maraini, Marilù Oliva, Romano De Marco, Camilla Ghedini, Alessandro Berselli, Sara Bilotti, Ilaria Palomba e Maurizio De Giovanni.

In Libreria dal 24 novembre Il mestiere più antico del mondo?, Elliot é un’antologia curata da Marilù Oliva con racconti suoi e di altri sette scrittori tra i quali fanno da faro Dacia Maraini e Maurizio de Giovanni.
Scrive Marilù Oliva nella sua introduzione: «Il mestiere più antico del mondo? Partiamo subito sfatando un mito: la prostituzione non è il mestiere più antico del mondo. Ho proposto questo titolo per demolire un cliché che assomiglia molto a una cantilena e che connota spesso, anche come sinonimo, l’indiscutibile longevità di questa professione.
Infatti, come ci insegnano gli studi sulla preistoria, evincendo il loro assunto dai reperti del paleolitico e dai dipinti rupestri – e come rimarca meravigliosamente, sul piano narrativo, Roberto Calasso ne Il cacciatore celeste (Adelphi) – il mestiere più antico del mondo è il cacciatore. Ciò non toglie che la prostituzione abbia origini antichissime…»
Allora non è vero, ma il titolo mi pare lo stesso ben studiato. Il progetto editoriale è stato concepito per sostenere Telefono Rosa, da ventotto anni in prima linea contro la violenza alle donne, e provocare discussioni e ragionamenti in merito alla professione “più famosa” dell’altra metà del cielo, senza effetti dissacranti o romanticherie quali la storia della celeberrima Pretty Woman. E raccontare, cercando di spiegare, attraverso voci e interpretazioni diverse che vanno fino ad agghiaccianti situazioni noir, il perché e il percome reale o magari inconscio, si debba o si voglia scegliere di fare quello che viene definito il mestiere più antico del mondo enumerando e descrivendo anche le più disgraziate o false attuali modalità “professionali”.
Modalità che vanno dalla schiavitù sessuale, dal lavoro come sopravvivenza, dal vendersi per i futili motivi delle studentesse squillo, ma che anche offrono un fiorente mercato ai trans, agli psuedo massaggi cinesi, alle escort imprenditrici, eccetera, ecc.
Il primo racconto è di Dacia Maraini che apre la narrazione con la tragedia di una vittima designata, una ragazza troppo brava venduta dalla famiglia per far fronte a un debito. Marilù Oliva racconta del tragico e tardivo pentimento dell’amore di un trans, Susy bocca golosa e l’orrida epopea di due ladri e serial killer strangolatori che lavorano in coppia. Romano De Marco descrive la presuntuosa “performance” erotica di un bancario e un massaggio cinese con aggiunta di ectasy. Camilla Ghedini scrive prima dell’inutile impegno di una buona samaritana, poi dell’educazione sentimentale alla Sade della sedicenne e incosciente puttanella.
Alessandro Berselli racconta del crudele gioco di una vogliosa madre di famiglia e della sofferta soluzione del problema di Klarissa danzatrice del ventre. Sara Bilotti ci presenta il fantasma buono di una battona e l’orrida schiavitù di piccole prostitute domestiche. Ilaria Palomba propone un’orgia a pagamento in barca, al largo di Bari e la memoria di un incubo dal pungente odore d’anice.
E Maurizio De Giovanni finisce in bellezza con la spaventosa rivalsa omicida del bel gigolò.
Preceduta da una colta prefazione di Camilla Ghedini, l’antologia si conclude con un’intervista fatta in una stazione di polizia a una prostituta nigeriana da dieci anni per strada.
Tutti i proventi delle vendite saranno devoluti a Telefono Rosa.

Patrizia Debicke

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