Biancaneve nel novecento – Marilù Oliva



Marilù Oliva
Biancaneve nel novecento
Solferino
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Il luogo più sicuro o la trappola perfetta.
La famiglia è un’istituzione, no la famiglia non è un’istituzione, la famiglia sono padre madre e prole, la famiglia è dove c’è amore e via dicendo. Credo sia possibile andare avanti all’infinito a inquadrare il nucleo più elementare e primitivo che sta alla base della nostra società. Che siate favorevoli o contrari, rimane quel “luogo” in cui ognuno ha appreso come gestire sentimenti, instaurare legami e come rapportarsi agli altri.
Einstein sosteneva che Dio non gioca a dadi con l’universo, ma l’universo lo fa con tutto il resto (e si diverte anche molto), fino ad arrivare al punto in cui la ludopatia diventa biologia e accoppia elementi destinati a scoppiare o – peggio per chi ci sta in mezzo – abbonati alla sofferenza e all’infelicità.
Cosa fare se nasci nel cuore della tempesta e alla fine di un secolo breve, noto e soprattutto famigerato per orrori e disastri di ogni genere e tipo?
Rifugiarsi nelle favole e imparare a essere umano.
Nella divisione della nostra quotidianità, la storia non è quell’avanzo che possiamo nascondere dopo una virgola, quasi non contasse nulla nel valore del risultato ottenuto.
Con Biancaneve nel Novecento Marilù Oliva narra la storia di Bianca, figlia del suo tempo e dei genitori Candi e Giovanni per esplorare ogni declinazione dell’universo femminile. La protagonista, allevata dalle storie di Prima una nonna adottiva, pur non disponendo i mezzi adatti per difendersi al meglio da una realtà malevola e dura, possiede una forza che le permette di affrontare piccole e grandi ingiustizie quotidiane.
Un romanzo in cui le protagoniste Bianca e Lili devono fare i conti con delle ferite profonde per riuscire a vivere bene nel presente.
Sinossi: Giovanni è un uomo affascinante, generoso e fallito. Candi è una donna bellissima che esagera con il turpiloquio, con l’alcol e con l’amore. E Bianca? È la loro unica figlia, che cresce nel disordinato appartamento della periferia bolognese, respirando un’aria densa di conflitti e di un’inspiegabile ostilità materna. Fin da piccola si rifugia nelle fiabe, dove le madri sono matrigne ma le bambine, alla fine, nel bosco riescono a salvarsi. Poi, negli anni, la strana linea di frattura che la divide da Candi diventa il filo teso su un abisso sempre pronto a inghiottirla. Bianca attraversa così i suoi primi vent’anni: la scuola e gli amori, la tragedia che pone fine alla sua infanzia e le passioni, tra cui quella per i libri, che la salveranno nell’adolescenza. Negli anni Novanta, infatti, l’eroina arriva in città come un flagello e Bianca sfiora l’autodistruzione: mentre sua madre si avvelena con l’alcol, lei presta orecchio al richiamo della droga. Perché, diverse sotto ogni aspetto, si somigliano solo nel disagio sottile con cui affrontano il mondo? È un desiderio di annullarsi che in realtà viene da lontano, da una tragedia vecchia di decenni e che pure sembra non volersi estinguere mai: è cominciata nel Sonderbau, il bordello del campo di concentramento di Buchenwald.

Marilù Oliva  sarà ospite di Non solo Giallo di sera a Ortona, il festival letterario con la direzione di Romano De Marco che si svolgerà in presenza a Ortona (Ch) dal 3 all’11 luglio.
Tutte le info e il programma qui

Numero unico prenotazioni per partecipare agli eventi
373 3444333

Mirko Giacchetti

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