Gli agenti segreti non piangono

Dieck e Maggie si sono conosciuti e innamorati al mare, a Viareggio, durante una vacanza con le rispettive famiglie, e da allora non hanno mai smesso di messaggiarsi, sentirsi e vedersi, con ogni mezzo messo a disposizione dalla moderna tecnologia, almeno quattro volte al giorno. Per questo quando Dieck, per la prima volta dopo due mesi, non risponde a nessuna chiamata, messaggio o trillo che sia, Maggie inizia a preoccuparsi. “Quel silenzio le risultava strano” e, abbandonati i compiti di matematica, decide di contattare l’unica persona che avrebbe potuto aiutarla: Enrico Radeschi.

Diego e Margherita (questi i loro veri nomi), classe 1995 e 1996, sono i piccoli co-protagonisti de Gli agenti segreti non piangono, il primo romanzo giallo per ragazzi scritto da Paolo Roversi, inserito nella nuova collana della Mursia.

Il mitico Giallone (la Vespa 50 del 1974) del giornalista hacker Enrico Radeschi si rompe davanti ad una scuola media, e mentre Dieck aiuta il giornalista imbranato a far ripartire la moto, dell’ufficio postale di fronte esce un uomo con un passamontagna, una pistola e un borsone che s’infila nel vicolo e scompare. Non c’è alcun dubbio: si tratta di una rapina vera e propria e Dieck riesce a filmare tutta la scena col suo Nokia. Il giornalista, che fiuta lo scoop su il Corriere della Sera, compra da Dieck la foto e da allora inizia il sodalizio che porterà i due ragazzini a diventare dei piccoli agenti segreti. Dieck, il dodicenne dal sorriso furbetto e dai capelli castani tirati in su col gel, vestito con un paio di jeans troppo grandi da rapper, che conosce ogni cosa perché gliel’ha insegnata il padre, mentre il resto l’ha imparato da Internet, invia il filmato in allegato alla mail che scrive alla sua fidanzatina lontana Maggie. Lei è deliziosa: capelli rossi con le trecce, lentiggini su tutto il viso e grandi occhioni verdi, la versione moderna di Pippi Calzelunghe, per lo più super esperta di informatica. Saranno proprio i due innamorati ad aiutare Radeschi e la polizia nelle indagini.

Gli agenti segreti non piangono è un romanzo gustoso, un giallo appassionante, una delicata storia d’amore che va oltre la distanza e lo spazio, delicata e innocente ma intensa come tutte le storie d’amore adolescenziali,  e una piccola lezione di vita. Ci sono tutti gli ingredienti che caratterizzano il mitico giornalista: dalla sua passione per l’informatica al Giallone. Ci sono persino tutti i suoi amici: dal cagnolone Buk, il labrador dagli occhioni buoni “identico a quello della pubblicità della carta igienica” al vicequestore Loris Sebastiani col suo sigaro spento, che ricorda vagamente il commissario Manetta amico di Topolino. Insomma, il Radeschi per bambini non ha nulla da invidiare a quello per adulti. Perché un giallo scritto bene rimane sempre un bel giallo, che sia per i più piccoli o meno.

Francesca Colletti

Potrebbero interessarti anche...