Quel brutto delitto di Campo de’Fiori



Letizia Triches
Quel brutto delitto di Campo de’Fiori
Newton Compton
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Roma. Marzo 1967 e autunno 1989. L’8 marzo 1967 era scomparsa una ragazzina di 10 anni, 22 anni dopo ancora nessuno l’ha trovata, il presunto omicida nel frattempo si è ucciso in carcere. Arianna era la figlia della ricca influente Iole del Gelso e di Matteo Baltusi, bel pittore famoso. Già da 4 anni Matteo era andato a vivere con l’artista e modella Tiziana Liso, tre anni prima era a loro nata Nina e c’erano tante aspre tensioni, famiglie e quartiere sconvolti dalla scomparsa di Arianna. Quindici giorni dopo in canonica si era spezzato l’osso del collo Padre Bonfante e cinque anni dopo anche Matteo era morto in un incidente d’auto. A fine 1989 il restauratore fiorentino Giuliano Neri viene chiamato per sistemare un affresco di Baltusi nella Cappella Del Gelso, mentre lavora si appassiona alle vecchie storie, con un giovane amico incappa presto e finalmente nel corpo della bimba strangolata, comincia a fare ipotesi e a cercare soluzioni interrogando quadri e protagonisti.

Letizia Triches è una docente e storica dell’arte, da dieci anni autrice di racconti e romanzi (già 4) di genere, capace di narrare acuti risvolti relazionali e individuali scelte criminali nel mondo di cui è competente e appassionata. Gli aspetti psicologici, riferibili alle esperienze personali vissute da alcuni dei protagonisti (anche nelle loro opere d’arte), sono fondamentali per risolvere i “gialli”. Non a caso sceglie periodi senza sofisticherie scientifiche (anche se l’astrofisica aiuta). La magnificente Roma c’è sempre (anche ben inventando chiese in piazze che non ne hanno), spesso Napoli e Firenze. Qui la narrazione è in terza persona varia, privilegiando i due occasionali investigatori e l’uso della prima per i nastri registrati di Tiziana (che canticchia Cat Stevens e Gilbert O’ Sullivan). Attraente l’osteria degli artisti. Non tutto fila, qualcosa appare troppo ingarbugliato per rispettare le “regole”, comunque si legge bene.
v.c.

Valerio Calzolaio

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